SICUREZZA E TAV, AGENDA FITTA PER LA MAGGIORANZA

La fiducia al Senato sul decreto sicurezza bis, gli incontri con le parti sociali in vista della manovra, la mozione sulla Tav. La maggioranza di governo è chiamata a una nuova settimana impegnativa. 

Il primo appuntamento oggi al Senato, con l’inizio della discussione sul decreto Sicurezza bis, una delle priorità dell’agenda politica della Lega. Il leader Cinquestelle e vicepremier Luigi Di Maio ha rasserenato gli animi ma sul voto pesano anche le fibrillazioni nel movimento. La maggioranza – sul totale di 321 – è stabilita a 161. Sulla carta, il governo giallo-verde dovrebbe poter contare su 165 favorevoli senza tener conto pero’ sugli “indecisi”, stimati tra cinque e sette senatori cinquestelle. In ogni caso l’iter del decreto non dovrebbe essere comunque pregiudicato. 

Il provvedimento prevede un ulteriore giro di vite sulla gestione dell’ordine pubblico e sull’immigrazione. 

Oggi intanto nuovo incontro con le parti sociali. I tavoli in settimana saranno due: uno presieduto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi (ore 16), l’altro, guidato dal vicepremier Matteo Salvini, che dovrebbe tenersi domani al Viminale. Per Conte la riunione darà inizio a “un’altra settimana di lavoro cruciale”. “Con i sindacati e le associazioni di categoria ci confronteremo sul tema del lavoro e del welfare e sulle misure che abbiamo intenzione di attuare con la prossima manovra economica”, ha anticipato il premier. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha fatto sapere che prenderà parte pero’ solo alla riunione di Palazzo Chigi. 

Sul tavolo della maggioranza anche la questione Tav. Mercoledi’ in agenda c’è il voto della mozione cinquestelle contro la realizzazione dell’opera. Per Salvini pero’ “si tratta di un voto contro il Governo”, “ne trarremo le conseguenze”, dice il leader leghista.

“Quell’opera è uno spreco, un danno dal punto di vista ambientale e un favore alla Francia. Un accordo fatto da politici incapaci. Il Parlamento è il luogo che ha approvato l’accordo internazionale e in quanto organo sovrano deciderà con tranquillità”, risponde il ministro Danilo Toninelli. Ma rassicura: “Il governo non cadra’. Salvini minacci chi vuole, ma la mozione impegna il Parlamento in quanto organo che ha approvato l’accordo internazionale e non il governo”.

Sullo sfondo resta la questione della nomina del commissario Ue: “Abbiamo dato i nostri nomi – dice Salvini -, se ne sta occupando il presidente del Consiglio”.

La settimana dovrebbe concludersi con l’ultimo Consiglio dei Ministri prima di Ferragosto, in programma per giovedì 8 agosto.

 

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