REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Emilia hanno eseguito cinque misure cautelari, sgominando un gruppo composto da sette cittadini tunisini, tre maggiorenni e quattro minori. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, si sarebbero resi protagonisti di tre rapine particolarmente violente e di un’aggressione culminata con lo sfregio permanente del viso di un giovane egiziano. Per i tre maggiorenni, già gravati da precedenti di polizia, il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre per tre minori è stata disposta la misura cautelare del collocamento in comunità eseguita, però, solo nei confronti di due soggetti in quanto il terzo risulta allo stato irreperibile. In totale gli indagati sono sette. Il settimo componente del gruppo, anch’egli minorenne, non è stato colpito dall’ordinanza applicativa di misura cautelare poiché, nelle settimane successive alla commissione delle rapine era stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto in carcere in custodia cautelare per altri crimini.
Le indagini sono scattate il 30 marzo scorso, quando gli agenti sono intervenuti per due rapine commesse ai danni di giovani cittadini nordafricani, i quali sarebbero stati accerchiati e malmenati da un gruppo poi rapinati. Nel primo caso la vittima è stata avvicinata e accerchiata con un banale pretesto, poi all’improvviso è iniziata l’aggressione particolarmente violenta. Nel secondo caso il malcapitato sarebbe stato assalito da quattro soggetti che, notandolo mentre percorreva corso Garibaldi a bordo di un monopattino, lo avrebbero aggredito con un violento pugno al volto e una rapida successione di calci. Dopo averlo scaraventato a terra e avergli procurato la frattura del setto nasale, si sarebbero impossessati del monopattino e del suo smartphone facendo perdere le loro tracce. Lo scorso 2 aprile si verificavano in rapida successione altri due episodi che vedevano come protagonisti gli stessi indagati. Nel primo caso un 48enne era stato selvaggiamente aggredito e rapinato del portafogli e dello smartphone dopo una banale incomprensione causandogli la frattura dello zigomo sinistro.
Nel secondo caso a farne le spese è stato un cittadino egiziano intervenuto in difesa di una studentessa a cui uno degli indagati aveva provato a sfilare il telefono dalla tasca dei pantaloni. L’uomo ha subito uno sfregio permanente del volto. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, le dichiarazioni di alcuni testimoni, l’analisi dei social network hanno permesso di ricostruire i ruoli ricoperti da ciascuno degli indagati nei diversi episodi e raccogliere un solido quadro probatorio condiviso dall’autorità giudiziaria che ha emesso i provvedimenti restrittivi.
– foto screenshot video Polizia di Stato –
(ITALPRESS).