Scarzella “Tokyo2020? Dovranno dirlo i medici”

MARIO SCARZELLA CONI

“I nostri atleti di vertice si stanno allenando, dobbiamo guardare al futuro con fiducia anche se non sarà semplice disputare i Giochi Olimpici di Tokyo. Se sarà possibile dovranno dircelo i medici, gli specialisti”. Chiuso in casa, in quarantena come tutto il Paese per la diffusione del Covid-19, il presidente della Federazione italiana di tiro con l’arco Mario Scarzella non perde l’ottimismo, “anche perché se siamo anche pessimisti in questa situazione non andiamo da nessuna parte”. La preoccupazione per la grande sfida che sta affrontando il mondo intero è inevitabile, ma nel rispetto delle disposizioni del Governo l’attività di vertice sta proseguendo, anche se a ritmo ridotto e con diverse limitazioni. “Abbiamo interrotto tutta l’attività, resta attivo soltanto il centro federale dove si stanno allenando alcuni nostri arcieri – spiega Scarzella in un’intervista all’Agenzia Italpress – Andiamo avanti come chiede il Cio anche se in tono minore, perché allenatori, preparatori atletici e psicologi seguono gli allenamenti a distanza e certo non è la stessa cosa”. Finché non ci sarà una decisione definitiva su Tokyo2020 e malgrado la difficile situazione, gli atleti dovranno mantenere alta la concentrazione. “Personalmente penso che il rinvio dei Giochi sia da prendere in considerazione e l’ho detto anche alla nostra federazione mondiale”, rivela Scarzella. “Noi abbiamo annullato tutte le gare sino a fine aprile, dalla World Cup alle qualificazioni olimpiche e paralimpiche previste in America e Oceania. Questo virus sta raggiungendo ogni angolo del mondo e temo che in pochi mesi non tutti i Paesi potranno esserne già usciti dando la possibilità agli atleti di risiedere in un villaggio olimpico con migliaia di persone a stretto contatto. E cosa dire del pubblico atteso a Tokyo? Non penso si possano fare le Olimpiadi a porte chiuse”. Oltretutto c’è il problema delle qualificazioni: “Mancano pochi mesi e, qualora i tornei non potessero essere recuperati, bisognerebbe guardare il ranking – osserva il presidente della Fitarco – Non sto a dire se sia giusto o sbagliato, ma certo è una situazione molto particolare. Per esempio il ranking, al momento, vedrebbe esclusa la nostra squadra maschile dell’olimpico per una sola posizione”. Ma l’emergenza coronavirus lascerà conseguenze importanti anche dal punto di vista economico. “Oggi la nostra preoccupazione deve riguardare la salute delle persone – dichiara Scarzella – Speriamo di uscire presto da questa situazione. Di sicuro le nostre società al momento non possono fare attività e dunque sono penalizzate. E penso anche agli organizzatori della prova di qualificazione paralimpica che si sarebbe dovuta svolgere a Olbia: hanno speso tanti soldi, speriamo di poterla recuperare, per ora siamo riusciti a posticiparla a fine maggio. Per tutti questi motivi mi aspetto attenzione anche al mondo dello sport, anche se so perfettamente che questa emergenza inciderà su tutti, in alcuni casi anche in modo peggiore”. Il presidente della Fitarco, però, vuole restare ottimista e lancia un appello a tutti gli sportivi, “un messaggio di speranza in questo momento in cui siamo tutti chiusi in casa e abbiamo tempo di pensare e fare cose ormai dimenticate. Speriamo di poter dare a metà aprile una buona notizia, speriamo si possa ripartire a maggio anche se non sarà semplice. Ma il mio augurio – conclude Scarzella – è di poterci rivedere presto sul campo di gara”.
(ITALPRESS).

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