SCARSO “PUNTIAMO DRITTO SU TOKYO”

“Il 2019 ha avuto un momento particolarmente significativo nella ricorrenza del nostro 110esimo anniversario della fondazione con il presidente della Repubblica a Palermo il 3 giugno. La presenza di Mattarella ha inorgoglito il mondo della scherma”. Il presidente della Fis, Giorgio Scarso, mette in archivio una stagione da voti altissimi sia in pedana che fuori. “Dal punto di visto tecnico, il 2019 è stato “condizionato” dall’inizio della qualificazione olimpica verso Tokyo2020 – sottolinea il numero uno della Federscherma in un forum nella sede romana dell’agenzia di stampa ITALPRESS – Non abbiamo però trascurato l’attività di promozione e di convegnistica, dando vita ad una serie di riflessioni ad ampio spettro, a testimonianza di come la scherma si ponga a punto di riferimento da un punto di vista agonistico di altissimo livello, senza trascurare aspetti di crescita culturale, come il workshop sulle attività sociali che sviluppa la federazione, dall’assistenza allo studio al lavoro con il paralimpico, che ormai è diventata una realtà paritaria nell’ambito della federazione. Senza dimenticare il ‘fencing for change’, che a Palermo ha avuto un esito felice. Insomma, una serie di appuntamenti di alto livello, per un 2019 che è stato un anno particolarmente significativo per il consolidamento dell’immagine del nostro sport”.
Per quanto riguarda l’aspetto prettamente agonistico, la nuova stagione del fioretto è iniziata alla grande: “E’ un segnale di presa di coscienza delle potenzialità che vi sono in quest’arma, che è quella di punta del nostro sistema. Dal fioretto ci si aspetta sempre il massimo e quando non si sale sul primo gradino del podio si pensa subito a un momento di difficoltà. Nel mondo il fioretto è cresciuto, restare sul podio è un risultato di prestigio e il test event di Tokyo ha visto Foconi vincere e Garozzo e la squadra giungere terzi, risultati che, assieme alla doppietta Volpi-Batini a Saint Maur, ci consolidano nel ranking verso le Olimpiadi”. Secondo il massimo dirigente della Fis, “la sfida è qualificare le squadre ai Giochi, cosa non facile. Paradossalmente è più facile vincere o andare a medaglia a un’Olimpiade che qualificarsi, per il contesto altamente competitivo a livello internazionale. Oggi una delle concorrenti per un posto ai Giochi a squadre è Hong Kong… La qualificazione per noi è un impegno primario dal punto di vista tecnico e gestionale e i risultati finora ci hanno dato ragione. Speriamo che al 31 marzo si possa vivere la totalità delle squadre qualificate: per correttezza e scaramanzia non facciamo alcuna previsione, ma ci sono tutte le premesse per una buona qualificazione nel numero di squadre da portare a Tokyo”.
Si chiude un’annata ed è quasi obbligatorio assegnare degli Oscar: “Li darei a tutti coloro che si sono impegnati, dal più piccolo al più grande, da chi ha partecipato al Mondiale a chi ha gareggiato in un campionato regionale. Faccio però due nomi. Il primo è un’atleta paralimpica, Rossana Pasquino, una ricercatrice dell’Università di Napoli. E’ un esempio di integrazione e della capacità di saper sposare attività culturali con i valori del paralimpismo, senza trascurare il suo lavoro primario. Il secondo nome ci proietta verso il futuro: parlo di Davide Di Veroli, uno spadista giovanissimo che ha bruciato le tappe nel saper stare ai massimi livelli, dimostrandosi all’altezza sia nell’under 20 che nella squadra assoluta”. Tokyo2020 bussa alle porte ma fare previsioni, in termini di medaglie, è quanto meno “complesso”. “Per una questione di stile, ci teniamo riservate le possibili previsioni. In un’Olimpiade basta una stoccata per modificare un risultato, però siamo competitivi in tutte le specialità e potremmo tornare con un medagliere in linea con le tradizioni della scherma italiana, che ha sempre primeggiato non solo alle Olimpiadi ma anche ai Mondiali Giovani e Cadetti, che qualcuno considera delle manifestazioni minori ma che per noi sono più interessanti perché rappresentano il futuro. Il bello della nostra federazione – termina Scarso – è avere atleti di massimo profilo e dietro dei giovani che spingono per dare la certezza che la Fis continuerà a onorare al meglio lo sport italiano”.

(ITALPRESS).

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