SALADINO “PER IL PD CAMPAGNA ELETTORALE DELLA VERITÀ”

“Questa è la campagna elettorale della verità perché dobbiamo distinguerci da un percorso che ha preceduto il nuovo corso del Partito Democratico, che in questa campagna elettorale sto incarnando come candidata e come rappresentante di una generazione”. Lo ha detto, in un’intervista all’Italpress, Maria Saladino, dirigente nazionale del Pd e già candidata a segretario nazionale del partito alle primarie del 2019, oggi in corsa per le Regionali calabresi di domenica 26 gennaio in quanto candidata capolista del Pd nella circoscrizione Nord, nella provincia di Cosenza.
Cosa intende per “campagna della verità”?
“È la campagna della verità in quanto dobbiamo distinguerci da un percorso nel quale io non rientro perché non sono nella fotografia di chi ha portato la Calabria a com’è oggi”.
Si riferisce alle legislature che si sono susseguite prima di quella appena conclusa o agli ultimi cinque anni?
“Non solo alle precedenti legislature ma anche a chi, in qualche modo, ha fatto tante cose buone ma, in qualche altro modo, ha sgovernato la Calabria. Il Pd è in un nuovo corso. In questi giorni, infatti, parlo di rivoluzioni. La prima l’ha fatta Nicola Zingaretti perché ha scardinato un sistema, anche con il commissariamento della federazione provinciale di Cosenza e di Crotone. Ha dato un segnale nei fatti di quello che è stato il fallimento di una classe dirigente fino a qualche giorno fa”.

In questi giorni che precedono il voto, il candidato alla presidenza Pippo Callipo usa spesso la parola-chiave “fiducia”. Lei invece propone “rivoluzione”: in cosa consiste?
“Se cambiano gli uomini possono cambiare anche le idee che camminano sulle gambe degli uomini. Pippo Callipo rappresenta il cambiamento di cui la Calabria ha bisogno. È una persona che dà fiducia, anche solo a guardarlo, e sensibilizza l’elettorato rispetto a tutte facce che abbiamo avuto fino a oggi e che ancora si ripropongono. La candidata alla presidenza Santelli, invece, non dà più fiducia perché per trent’anni è stata seduta nelle aule che contano del Parlamento e non ha prodotto nulla. Callipo si distingue non solo con lo slogan e con l’hashtag #fiducia ma soprattutto perché in questo momento rappresenta la rigenerazione e il cambiamento su cui il Pd sta puntando e per cui ci siamo messi al servizio. Callipo non ha internazionalizzato solo il suo nome ma anche quello della Calabria, dando l’input di quello che può essere una persona che in questi anni ha lavorato e dato posti di lavoro. È un esempio di fiducia e responsabilità a cui i calabresi guardano”.

Quali sono le priorità per la Calabria e i primi obiettivi che deve porsi il prossimo Consiglio regionale?
“I primi obiettivi sono una sanità amica, il sociale verso gli ultimi, la tutela green e la difesa del suolo, la difesa e la tutela dell’agricoltura, l’utilizzo dei siti storico-culturali come percorsi tematici diffusi, trasporti a chiamata diffusa, modelli di integrazione di base, aree interne e piccoli comuni come peculiarità calabresi, Zes, lavoro, scuola, ricerca e università per fare restare i nostri giovani in Calabria. Questi obiettivi servono comunque per metterci al di là e combattere il salvinismo dilagante sui nostri territori”.
La questione dei giovani. Tanti ragazzi abbandonano la Calabria per studiare o lavorare altrove. L’emigrazione giovanile è ormai un’emergenza…
“Occorre coniugare università e opportunità di lavoro, altrimenti i giovani vanno via. Bisogna tradurre il valore che può avere l’università calabrese, non solo in termini di studio ma anche come opportunità di lavoro e quindi creare le condizioni per far lavorare e rimanere i giovani in Calabria. Non solo formazione, ma anche un collegamento tra l’università e il mondo del lavoro. Su questo tema rientra la proposta di legge sull’occupazione giovanile che ho presentato al Pd nel 2015 e che stiamo portando avanti con la segreteria nazionale per il ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione, con attualizzazione e rifinanziamento della ex legge 285/78 con l’utilizzo dei Fondi Europei”.

Dalla questione giovanile a quella di genere. Nella scorsa legislatura la presenza femminile in Consiglio regionale era minima, crede che queste elezioni porteranno a una presenza più consistente di donne a palazzo Campanella?
“Abbiamo una legge regionale che fa acqua da tutte le parti. Soprattutto nel merito della questione di genere, perché non abbiamo la doppia preferenza. Tuttavia, non ritengo di incarnare una quota rosa ma penso di essere una persona con pari diritti di tutti gli altri. Dal momento che sono l’unica donna candidata del Pd nella lista di Cosenza, con otto uomini dopo di me, ritengo di potermela giocare tranquillamente alla pari, perché credo che una campagna elettorale si faccia sulla base dei contenuti e che, soprattutto, in Consiglio regionale si possa lavorare sui contenuti che ogni uomo o donna dovrà avere”.
Quindi non è prioritario approvare una legge sulla doppia preferenza di genere?
“No, assolutamente. Nel senso: è prioritaria una legge sulla preferenza di genere ma, in questo momento, considerato che la legge regionale non la prevede, dobbiamo distinguerci nei contenuti, non piangerci addosso ma far passare un messaggio di forza da parte delle donne”.
In un documento voi candidate calabresi del Pd avete evidenziato i temi cari alle donne.
“Sono temi da dover affrontare e su cui battersi nei contenuti, non classificando il documento ed etichettandoci come quote rosa e quindi differenza. Non siamo differenza ma valore aggiunto e tutti questi temi li porteremo avanti perché abbiamo contenuti da potere offrire”.
(ITALPRESS).

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