Rome Future Week, “Lo Zoo delle Startup” modello innovativo

ROMA (ITALPRESS) – Dialogo, innovazione, sostenibilità. Parole chiave dell’evento “Lo Zoo delle Startup: tra Zebre e Unicorni – Cultura, creatività e innovazione”, il talk organizzato da Rete EcoDigital, Fondazione UniVerde e dal Dipartimento di Management della Sapienza Università di Roma, nell’ambito della Rome Future Week che si è tenuto ieri presso il Bioparco di Roma.

Il titolo, provocatorio e ispirato alla più attuale letteratura manageriale, ha acceso il dibattito sulle nuove “specie” di startup: non solo i noti unicorni, simbolo di crescita esponenziale e capitali miliardari, ma anche zebre, gazzelle e cammelli, metafore di imprese più sostenibili, inclusive e resilienti. L’evento, aperto dal saluto di benvenuto di Lucia Venturi (Direttrice Generale della Fondazione Bioparco di Roma), ha posto al centro l’urgenza di superare il modello imprenditoriale dominante per favorire lo sviluppo di realtà capaci di generare valore condiviso e impatto economico positivo reale ma sostenibile, in risposta alle grandi sfide ambientali, sociali e tecnologiche del nostro tempo. Una coralità di visioni a confronto per disegnare l’impresa del futuro.

Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della rete EcoDigital), ha dichiarato: “Oggi più che mai serve che l’innovazione non sia misurata solo dai numeri o dal capitale raccolto, ma dal beneficio che porta alle persone e all’ambiente. Un’impresa responsabile non può più limitarsi a inseguire la crescita ma deve diventare agente di trasformazione, ricucire i legami con la natura, rigenerare i territori e promuovere solidarietà”.

Sulla stessa linea, Nicola Cucari (Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese presso la Sapienza Università di Roma), che ha aggiunto: “Con il nostro evento abbiamo voluto spostare la narrativa dal mito degli unicorni a uno zoo più articolato di modelli imprenditoriali, in cui le zebre emergono come paradigma alternativo. I dati mostrano una dinamica contraddittoria: mentre cresce del 9% il numero di start-up che integrano una missione sociale o ambientale, le start-up innovative a vocazione sociale diminuiscono del 28% negli ultimi due anni. Un segnale che conferma l’interesse verso modelli imprenditoriali sostenibili, ma anche la necessità di rafforzare strumenti di riconoscimento e supporto istituzionale”.

Per Cristina Tajani (Commissione permanente Finanze e tesoro) e prima firmataria della proposta di legge sulle startup sociali“è fondamentale dotare l’Italia di strumenti normativi capaci di accompagnare la crescita delle imprese a vocazione sociale capaci di rispondere alle esigenze dei territori. Andava riempito un vuoto normativo che riguardava anche le detrazioni e le modalità di reinvestimento degli utili per fini sociali. Favorire un impatto sociale positivo e la sostenibilità anche con partenariati pubblico-privato era prioritario. Per questo ho voluto declinare soluzioni innovative come i laboratori urbani”.

Sabrina Alfonsi (Assessore all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma), ha portato il saluto istituzione dell’Amministrazione capitolina e ha dichiarato “come assessorato stiamo lavorando molto con Startup innovative capaci di coniugare la rivoluzione tecnologica e digitale a quella ambientale, consentendo anche un ritorno alla terra e a lavori tradizionali, rendendoli meno faticosi e a zero impatto ambientale. Le risorse per le Startup ci sono ma il problema è come intercettare quelle risorse e impiegarle nel modo migliore”.

Lo Zoo delle Startup ha restituito una fotografia nitida di un ecosistema in evoluzione, pronto ad abbracciare modelli rigenerativi, inclusivi e orientati a minimizzare l’impatto ambientale. Un confronto che non si è limitato alla riflessione, ma ha acceso una traiettoria concreta per chi oggi vuole innovare con consapevolezza, responsabilità e visione.

– foto ufficio stampa Fondazione UniVerde –

(ITALPRESS).

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