ROMA, MILAN E NAPOLI VOLANO, FRENA INTER, JUVE A -8

Sorpresine e sorpresone. Il campionato, alla vigilia delle Coppe, ha vissuto una giornata di polemiche, scontri verbali e nervosismo. Alla radice di tutto – secondo noi – è il fatto che si gioca troppo. Ma la macchina delle criptomonete deve continuare a girare. In testa al campionato, a punteggio pieno, Roma, Milan e Napoli. Il fatto più sensazionale è stato tuttavia il tonfo (momentaneo?) della Juve, coinciso con la doppietta di Ronaldo a Manchester, il che ha fatto scoppiare i malumori: eravamo troppo abituati alla dittatura bianconera fino a due anni fa e qualcuno ne ha nostalgia. E siccome sottopelle siamo amanti del quieto vivere e della pastasciutta, ogni cambiamento ci impressiona. Ora c’è un nemico importante in meno da combattere e questo, in fondo, è preoccupante. Forse la Juve ha sbagliato politica, forse ha scelto male gli allenatori prima “rompendo” con Allegri e poi riprendendolo dopo l’esperimento Pirlo. Molto più probabilmente i dirigenti non avevano previsto che, facendo leva su un grande giocatore come Ronaldo (troppo ricco e quindi padrone di se stesso), si erano autolimitati l’avvenire. Se n’è infatti andato. I troppi impegni internazionali dei giocatori bianconeri (Dybala, Cuadrado e altri), gli infortuni (Chiesa) e gli errori hanno relegato la Juve fra le squadre in difficoltà: un punto in tre partite, -8 dalla vetta, nervosismo, un sedie libero solo in coda al bus del campionato. E Allegri, nervoso, ha avuto uno scontro con Spalletti. Le topiche della difesa e di Szczensy avranno conseguenze? In questo momento sono la Roma, il Milan e il Napoli, insieme con l’Udinese, a godere della miglior partenza. Spalletti, che ha scoperto la forza di Anguissa e la capacità dei suoi di ribaltare il risultato con la Juve dopo momenti difficili, ha forse trovato il mix ideale per arrivare sino in fondo. L’Udinese è a pari punti con l’Inter, fra le prime, dopo la vittoria ottenuta a La Spezia. E siccome le difficoltà juventine fanno passare in secondo piano quello che è successo altrove, la sconfitta interna dell’Atalanta con la Fiorentina, con i rigori di Vlahovic, l’ira di Gasp con l’arbitro, il gol annullato a Djimsiti e la bravura di Italiano, è passata in secondo piano. Come il mezzo passo falso dell’Inter (in dieci nel finale a Marassi: Sensi ancora ko) contro una bella Samp che ha recuperato due volte: non ha sconvolto nessuno. Il Milan ha giocato meglio della Lazio, ha segnato con Leao, ha sbagliato un rigore con lo “specialista” Kessie, ha trovato il secondo gol con Ibrahimovic. Sarri (espulso) c’è rimasto male. Il “millenario” Mourinho ha vinto in extremis con El Shaarawy la partita non facile col Sassuolo (che squadra!) ed è già in testa. E dire che Scamacca aveva pareggiato, ma in offside. Fra i meno abbienti, trionfale prima vittoria del Torino, che ha strapazzato la Salernitana cui Ribery nel finale non è giovato. Pronti i fuochi d’artificio. Il Genoa, sotto di due gol a Cagliari, ha addirittura vinto, Protagonista Fares. Il Venezia si è svegliato a Empoli. Non aveva ancora segnato: lo ha fatto con Henry e Orekeke. Nel Monday Night, Bologna-Verona (Pezzuto) ci dirà se i rossoblù potranno fare un campionato senza patemi; gli scaligeri sono a zero punti. Mihajlovic riavrà Soriano e Schouten, Di Francesco lancerà Simeone e recupererà Veloso. Ora le Coppe e alla prossima puntata Juventus-Milan, con altri sussulti in vista. Ma tutto il resto non sarà noia. Troppo presto per sbadigliare.
(ITALPRESS).

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