RISPARMI BANCARI IN CRESCITA IN SICILIA

Crescono i risparmi bancari di famiglie e imprese siciliane rispetto all’anno precedente. Confermata come nell’ultimo rapporto, invece, la diminuzione dei prestiti e i mutui concessi alle aziende ma aumentano, anche se di poco, quelli nei confronti delle famiglie. Sono alcuni dei dati del Rapporto annuale sul credito dell’anno 2017 elaborato dall’Osservatorio regionale sul credito, attivo al dipartimento delle Finanze (Servizio credito), che il vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha presentato stamattina alla stampa.

Il Rapporto annuale è una fotografia dell’andamento bancario – annualmente diramata dall’Assessorato – dell’articolazione territoriale degli istituti di credito allocati nelle varie province, dei depositi e dei prestiti concessi ai vari settori produttivi e alle famiglie siciliane. Mette in relazione i dati siciliani con quelli nazionali, oltre a fare un’ulteriore comparazione con i dati di tre regioni Campania, Toscana e Veneto) rappresentanti di tre diverse aree geografiche e economiche (Sud, Centro e Nord).

L’Osservatorio ha rilevato che le banche attive in Sicilia sono passate da 70, nel 2005, a 60 nel 2017 con 1411 sportelli operativi. In particolare, sono 26 le banche aventi sede legale in Sicilia, con 481 sportelli e 34 con sede extraregionale e 930 sportelli.  Quella più servita è la provincia di Palermo con 340 sportelli, seguita da Catania (283), Messina (179), Trapani (132), Agrigento (130), Siracusa (108), Ragusa (100), Caltanissetta (83) ed Enna (56).

Quanto, invece, alla copertura territoriale, dal Rapporto emerge che la Sicilia ha uno sportello ogni 3.584 abitanti, lasciando indietro la Campania, che ne ha uno ogni 4268. Regioni che vengono staccate dalla Toscana (1 su 1.788) e dal Veneto (1 su 1752). Dato che dimostra la minore capillarità del servizio al credito nel Sud e che estende il divario tra le aree del Paese anche in questo settore.

Un elemento rilevante è quello dei comuni siciliani del tutto privi di sportelli bancari – 89 su 390 – di cui ben 53 solo in provincia di Messina. Circostanza che impone di verificare come in queste aree vengono resi servizi essenziali ai cittadini spesso suppliti dai servizi aggiuntivi oggi resi dal Poste italiane o attraversi l’home banking Nel 2017, in Sicilia il numero totale dei dipendenti bancari era di 10.956, in calo di ben 1027 unità rispetto al 2016, quando erano 11.983. 

Importanti, al fine di un’analisi economico-finanziaria dell’Isola, sono i dati dei risparmi di famiglie e imprese (depositi) e quelli degli “impieghi vivi” (prestiti, mutui carte di credito, operazioni di leasing, titoli di credito) erogati dalle banche.   In particolare dal Rapporto è emerso che i depositi sono aumentati a poco più di 59 miliardi, nello stesso periodo del 2016 la raccolta superava oltre 58 miliardi. 

Crescono, anche se di poco, i risparmi delle famiglie siciliane (da 48 miliardi 888 milioni a 49 miliardi 157 milioni) che delle imprese (da circa 7 miliardi e 500 milioni a 7 miliardi 866 milioni). Dati che dimostrano la lieve ripresa della propensione al risparmio. Per quanto riguarda, invece, gli impieghi, l’Osservatorio ha rilevato un valore inferiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2015 e del 2016. Dai dati elaborati emerge che nel 2017 in Sicilia, così come nelle altre aree geografiche oggetto di confronto, i prestiti e i mutui concessi dalle banche alle imprese sono diminuiti dai quasi 20 miliardi del 2016 a poco più di 18 miliardi nel 2017, mentre risultano aumentate le erogazioni alle famiglie: da circa 27 miliardi a 27 miliardi e 700 milioni. 

Anche se, come emerge che nel primo semestre 2018, dall’ultimo Osservatorio congiunturale della Banca d’Italia sulla scorta dell’indagine sul credito bancario a livello territoriale (Regional Bank Lending Survey, RBLS), la domanda di finanziamenti da parte delle imprese e delle famiglie consumatrici è aumentata in misura contenuta. Le richieste di nuovi prestiti sono state indirizzate prevalentemente alla ristrutturazione di posizioni debitorie pregresse e al sostegno del capitale circolante. Dal lato dell’offerta, le condizioni di finanziamento praticate dalle banche nei confronti delle imprese e delle famiglie sono rimaste sostanzialmente stabili.

Inoltre, l’analisi degli impieghi destinati alle imprese, classificate in relazione al numero di addetti, mostra una marcata incidenza a favore di quelle con meno di 20 dipendenti: il 28,2% del totale degli impieghi, rispetto al dato nazionale pari al 19%; gli impieghi, invece, a favore delle imprese con almeno 20 addetti sono pari al 71,8% dei prestiti al settore produttivo, rispetto al 84,4% della media nazionale.

In parte il fenomeno é dovuto alle cartolarizzazioni bancarie, ma resta necessario un più marcato impegno del sistema bancario a sostegno delle imprese, sopratutto verso quelle innovative e le start up.

Nel 2017, infine, il rapporto tra sofferenze e impieghi si presenta in Sicilia superiore al dato nazionale, sia per gli impieghi alle famiglie consumatrici (9,1% Sicilia; 6,2% Italia) che rispetto a quelli destinati alle imprese: 24,8% Sicilia; 16,2% Italia.

 

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