Preoccupa la situazione dei fiumi in Emilia Romagna

ROMA (ITALPRESS) – Sono le piogge e lo scioglimento delle nevi (al Nord) a condizionare la congiuntura idrica italiana: ad analizzare l’andamento e’ l’Osservatorio Anbi sullo stato delle risorse idriche. La situazione dall’evoluzione piu’ preoccupante e’ quella dei fiumi dell’Emilia Romagna, dove il Secchia e’ sceso sotto al minimo storico, toccando una portata di soli 2,57 metri cubi al secondo, le cui portate sono piu’ che dimezzate rispetto alla media storica e addirittura poco sopra il 10% di quanto registrato nel 2019. Resta sotto osservazione il fiume Po, la cui portata ancora non allarmante (mc/sec 1.050 ca. al rilevamento ferrarese di Pontelagoscuro), e’ pero’ dimezzata rispetto alla media storica ed inferiore allo scorso anno. Pur in leggera crescita, si mantengono sotto media anche i principali fiumi veneti (ad eccezione del Piave): Adige -13%; Brenta -47%; Bacchiglione -60%; tali dati si accompagnano ad un mese di aprile, che ha segnato -71% nell’andamento pluviometrico.
Al Nord, si confermano in buona salute stagionale i laghi di Garda e d’Iseo, in ripresa e’ il lago Maggiore, mentre resta abbondantemente sotto media il lago di Como.
In Piemonte, dopo un aprile caratterizzato da -22,6% nelle precipitazioni, i principali fiumi (Dora Baltea, Tanaro, Stura di Lanzo) hanno ripreso vigore idrico con portate piu’ che raddoppiate rispetto ad un anno fa. Resta positiva invece la situazione idrica del lago di Bracciano (nel Lazio) e della diga di Penne (in Abruzzo), che ha toccato il record d’invaso dal 2017 a oggi; in linea con lo scorso anno permangono anche le disponibilita’ idriche in Sardegna. Al Sud si alleggerisce la crisi idrica della Calabria (diga di Sant’Anna: poco meno di 12 milioni di metri cubi, quasi in linea con l’invaso dello scorso anno) e della Basilicata, dove comunque mancano all’appello oltre 66 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso; analogo e’ l’andamento della Sicilia, il cui deficit e’ sceso a -61,63 milioni di metri cubi rispetto ad un anno fa. Resta, invece, gravissima la condizione della Puglia, il cui deficit idrico rimane attorno ai 122 milioni di metri cubi rispetto al 2019.
(ITALPRESS).

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