CATANZARO (ITALPRESS) – Enzo Maresca, ct del Chelsea campione del mondo, ha ricevuto a Catanzaro il Premio Nicola Ceravolo, manifestazione alla dodicesima edizione ideata da Maurizio Insardà e intitolata alla memoria dello storico presidente della squadra calabrese. É stata l’occasione per un confronto con il mister che ha preso spunto dal suo primo trionfo internazionale: “É un successo arrivato tutto un po’ in fretta, ho sempre avuto l’ambizione di approdare in squadre importanti, cinque anni fa allenavo la seconda squadra in Inghilterra, sono stato fortunato ad arrivarci in così poco tempo. C’è una connessione tra il Chelsea e gli allenatori italiani, quando sono arrivato mi sentivo sotto pressione perché prima tutti avevano vinto qualcosa”. Un traguardo che ha segnato qualche difficoltà nell’inizio della stagione: “Le due squadre con più infortunati sono Chelsea e PSG, non abbiamo potuto fare il ritiro e lo stiamo un po’ pagando”.
Maresca si é soffermato poi sulle differenze con il calcio italiano: “Tra la Premier e la serie A c’é soprattutto una differenza culturale. L’Italia é un Paese conservatore, facciamo fatica a cambiare e preferiamo l’esperienza, mentre altrove c’è più energia e gioventù. Il PSG che ha vinto la Champions é una squadra giovanissima, noi al Chelsea abbiamo la rosa più giovane nella storia inglese”.
Dal mister campano – sollecitato anche dall’intervento in collegamento del direttore editoriale di Italpress, Italo Cucci, e dalle domande di Marica Giannini – un commento sul nostro campionato: “Negli ultimi anni l’Inter ha fatto cose molto importanti, con le due finali di Champions, anche l’Atalanta mi ha impressionato molto, ora c’è la Roma, il Milan può avere il vantaggio di non fare le coppe. Per un italiano all’estero non aver fatto i mondiali ed essere usciti presto nelle competizioni europee non ha aiutato in termini di reputazione, Gasperini ha rappresentato una valvola di sfogo”. Più in generale, chi ha influito maggiormente sul suo percorso in panchina é stato Pep Guardiola: “Giocavo in Spagna quando allenava il Barcellona e, affrontandolo, mi sono innamorato di quella idea del calcio. Ho avuto la fortuna di lavorarci insieme due anni ed é stato un punto di riferimento”. Con altre due partite alle porte per la nazionale, una considerazione anche per il Ct Gattuso: “Ha dato quello che mancava un po’, l’energia, come é fatto lui, in grado di contagiare in positivo. Non ho dubbi della crescita della squadra e spero che questo porti alla qualificazione al Mondiale”.
Guardando ai calciatori, Maresca ha confessato il suo gradimento “più per Messi che per Ronaldo”, mentre sulla sua esultanza iconica nel derby tra Torino e Juve ha ribadito che “fu una reazione istintiva, non volevo offendere nessuno. Ho segnato una doppietta in finale di Coppa Uefa e un gol Supercoppa europea, ma nessuno se li ricorda. Avevo ancora i capelli lunghi, ma fa parte del calcio, anche all’ultima partita in Premier sono stato espulso per aver esultato”. Maresca ha ritirato il Premio Ceravolo dalle mani del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.
Durante la cerimonia, é stato consegnato anche un riconoscimento anche al difensore del Catanzaro calcio, Niccolò Brighenti, alla presenza del presidente della squadra, Floriano Noto. Carlo Verna, già presidente dell’Ordine dei giornalisti e inviato per la Rai, é stato insignito del premio giornalistico intitolato alla memoria dell’indimenticata voce sportiva di Emanuele Giacoia, con la testimonianza del figlio Riccardo, caporedattore del Tgr Calabria.
– Foto xd2/Italpress –
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