PIERO FERRARI “OBIETTIVO TORNARE A VINCERE”

Db Milano 04/01/2016 - cerimonia di prima quotazione di Ferrari / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Piero Ferrari

“L’Obiettivo è vincere ancora e tornare sul tetto del mondo. Ci teniamo tutti e io come tutti gli altri che qui lavorano duramente tutti i giorni, che sono una grande squadra!”
Sono le parole di Piero Ferrari, Vice presidente della Ferrari e figlio del grande Enzo, in una intervista a Extratime, il programma sportivo di Radio1 Rai a cura di Paolo Zauli e Massimiliano Graziani, con la regia di Ombretta Conti, in onda ogni domenica mattina alle 7.15.
“Una sera, quando avevo 16 anni, andammo a cena e poi mi disse ‘vieni con me che devo passare a Maranello’…In realtà non aveva nessuna necessità di venire in ufficio, ma mi prese e mi accompagnò attraverso l’azienda e me la fece vedere…non c’ero mai stato prima …non mi disse nulla ma io capii che era un segno e che questa azienda sarebbe stata nel mio futuro e nella mia vita”

“Cosa ha lasciato Enzo Ferrari? I dipendenti della Ferrari di oggi non lo hanno conosciuto, ma è come se lui fosse ancora lì. Mio padre ha lasciato qualcosa di impalpabile, una sorta di DNA dell’azienda per cui chi lavora qui sente un senso di appartenenza, un senso del dovere e il piacere di contribuire a realizzare delle automobili che danno soddisfazione a chi le costruisce e a chi ha la fortuna di usarle” ha continuato Piero Ferrari che alla domanda su quali sono i piloti che Enzo Ferrari ha apprezzato di più ha risposto: “In ogni epoca ci sono stati dei piloti con cui mio padre ha avuto un feeling e che ha amato molto. Negli anni 50 Alberto Ascari che è stato l’unico italiano a vincere dei titoli mondiali. Negli anni ’70 Nicky Lauda, perché mio padre amava molto provare piloti giovani, lanciarli nella Formula 1 e farli diventare dei campioni e negli anni ’80 Michele Alboreto: l’italiano che tornava a pilotare una Ferrari…e mi parlava anche di Guy Moll, un pilota che sarebbe potuto diventare più veloce di Nuvolari”

“Per vincere in formula 1 – prosegue Piero Ferrari – devi avere il meglio di entrambi: il pilota che non faccia errori e che sappia utilizzare il 100 per cento della prestazione della macchina…e la macchina che dia il 100 per 100 dal primo all’ultimo giro…e anche la squadra, perché anche la strategia è molto importante, come importanti i Pit stop e saper utilizzare le gomme al meglio…Oggi c’è una competizione talmente serrata che se non hai il massimo di tutto non riesci a vincere…Noi ci siamo sempre stati dalla prima edizione della F1 ad oggi ed è importante esserci ogni anno, con grande forza d’animo, per provare a vincere…io spero che la Ferrari come azienda mantenga sempre le due anime: la parte Gt che produce auto sempre più belle e la parte F1 che produce delle vittorie. Era il sogno di mio padre ed è il sogno di tutti quelli che oggi lavorano qui”.
(ITALPRESS).

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