“Dopo anni di sacrifici, delusioni e promesse vane finalmente ci troviamo di fronte la prospettiva concreta di un percorso di crescita. Ma per arrivare al traguardo è necessario l’impegno di tutti, remando nella stessa direzione. Dobbiamo essere pronti a questa importante sfida e per farlo occorre fare squadra”. Così il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, nella sua relazione all’Assemblea. “E’ chiaro che stiamo utilizzando il treno del Pnrr per salire in corsa e cercare di accelerare processi di cambiamento e di spesa che erano incagliati da anni. Dobbiamo ora usare il nostro talento per tornare a essere un Paese normale. Il Pnrr non può però essere visto come la carrozza di Cenerentola che a Mezzanotte torna a essere una zucca. Deve essere la molla per una crescita che dopo il 2026, grazie ai tanti strumenti messi in campo – ha spiegato – potrà essere ancora più propulsiva. Non ci accontentiamo di una fiammata. Il Pnrr rappresenta finalmente la svolta attesa. Dei 222 miliardi a disposizione, infatti, ben 108 impattano sul settore delle costruzioni. Possiamo dire di essere soci al 50% del Pnrr. Una scelta importante che ci rende protagonisti di una nuova stagione di investimenti nel settore delle costruzioni, tornati ad essere, finalmente, l’asse portante della crescita italiana. Non più zavorra, ma volano di crescita e occupazione. Siamo quindi chiamati a svolgere un ruolo determinante per la ripresa del nostro Paese”, ha aggiunto. Buia ha poi passato in rassegna alcuni temi fondamentali come la sicurezza sul lavoro, il superbonus, ma anche alcune problematiche legate alla manodopera nel settore delle costruzioni. “Sul tema della sicurezza non possono esserci ambiguità. I morti sul lavoro sono una ferita inaccettabile per il Paese e per ognuno di noi. La sicurezza non può essere un optional, ma deve essere un diritto/dovere per tutti. Come settore tanto è stato fatto con risultati importanti in termini di prevenzione e di formazione, ma ancora non basta”, ha spiegato. Il Superbonus 110% “è la più potente misura di crescita e sviluppo sostenibile pensata in questa legislatura e sostenuta, una volta tanto, da tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione. Ci sono però dei nodi che ci aspettiamo siano sciolti già nella Legge di Bilancio per evitare che gli effetti positivi dello strumento siano vanificati. Per prima cosa basta proroghe che sistematicamente arrivano all’ultimo minuto e chiariamo la durata e le modalità di utilizzo di tutti i bonus edilizi. Dobbiamo poter programmare gli interventi, non si può vivere alla giornata. In particolare per il Superbonus 110% deve essere chiaro che senza una conferma degli attuali incentivi a tutto il 2023 molti impegni contrattuali presi non potranno essere rispettati”. Buia ha infine lanciato l’allarme: “c’è la scarsità di manodopera e di figure professionali necessarie per realizzare le opere del Pnrr. Abbiamo calcolato un fabbisogno di almeno 265 mila unità, tra operai, impiegati, professionisti e tecnici specializzati, da immettere velocemente nel settore se non vogliamo fermare i cantieri. Voglio fare un appello ai giovani: venite a lavorare da noi. Il nostro è, per sua natura, un settore accogliente che può offrire una possibilità a moltissimi giovani che, oggi, restano ai margini del mercato del lavoro. Sono 2 milioni i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non cercano lavoro e non sono più inseriti in un percorso di formazione. Possiamo offrire loro una nuova opportunità in un ambiente professionale stimolante e tutelato”, ha concluso. L’evento è iniziato con un saluto di apertura del presidente de Coni, Giovanni Malagò, che si è detto “felice di aver dato un contributo psicologico a 60 milioni di italiani; nei terrazzi e nei balconi vediamo esposto ancora il nostro tricolore in uno spirito di squadra che è una delle componenti fondamentali che abbiamo voluto trasmettere”. Le conclusioni sono state affidate al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha ricordato come “i commissariamenti sono stati il primo strumento che non risolve tutti i problemi ma che sta dando un impulso importante. Abbiamo definito i cronoprogrammi pubblici – ha proseguito – abbiamo indicato 21 cantieri da fare entro quest’anno e 19 sono confermati in termini di consegna lavori entro la fine dell’anno, due saranno a gennaio. Ma accanto a questa operazione abbiamo fatto i decreti per il Pnrr, il dl di ieri dà il senso di una filosofia e un aggiustamento continuo, un governo che di fronte alle difficoltà ed eventualmente ai risultati delle sperimentazioni, fa aggiustamenti perchè sappiamo che i tempi sono strettissimi”. Infine il ministro, poco prima del Cdm che varerà la Legge di Bilancio, ha annunciato: “Credo che sia una legge di bilancio espansiva, le linee sulle quali ci stiamo muovendo contengono investimenti di cui questo Paese ha parlato per molto tempo. Il mio invito è riuscire a dare spazio a tutti i diversi aspetti in questa manovra che è ad ampio spettro, perchè il Paese ha necessità di capirne la portata. Nei prossimi 10 anni il rapporto investimenti pubblici e Pil torna ai livelli del 2008 e supera il 3%, un dato che non vediamo da molti anni”.
(ITALPRESS).
Per Ance prospettiva di crescita ma allarme manodopera
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