Pellegrini “Se Giochi slittano di un anno, aspetterei”

Foto LPS/Roberto Comuzzo Gorizia, 16 giugno 2019, NUOTO NUOTO Trofeo Dell´est 2019 Nella foto: Federica Pellegrini in gara LivePhotoSport - World Copyright

“Se la pandemia costringesse ad annullare queste Olimpiadi? Una catastrofe. Non oso spingere il pensiero fino a questo punto”. I Giochi Estivi di Tokyo 2020, a causa della diffusione globale del Covid-19, non sono più così certi e Federica Pellegrini, 32 anni il prossimo 5 agosto, sarebbe costretta a ritardare il suo addio definitivo alle competizioni. “Slittassero di un anno, aspetterei – spiega l’olimpionica veneta a ‘La Repubblica’ – Ma oltre neanche voglio pensarci. Perché un anno di attesa quando sei una ragazzina è un conto, a quasi trentadue può cambiare moltissimo. Però non rinuncerei alla mia ultima Olimpiade, non ho figli, non ho niente, non sarebbero dodici mesi in più di lavoro a cambiarmi la vita, andrei senza dubbio avanti. Certo, sarebbe da reimpostare tutto, fare un programma completamente diverso. La cosa positiva è che io non ho paura dei cambiamenti, però ce lo devono dire, e presto, navigare nel buio non va bene per nessuno. Spero si decida nelle prossime due settimane, nella peggiore delle ipotesi entro un mese, altrimenti sarebbe troppo tardi”. Perché? “Siamo in ballo da sei mesi col pensiero di gareggiare quel giorno esatto ai Giochi, e l’aspetto psicologico non è marginale all’allenamento. Per questo mi auguro che ci dicano in fretta se si disputeranno, quando, perché e come. Col cuore sono fiduciosa, dico che le faranno, anzi non lo metto in dubbio, anche se ogni giorno che passa mi convinco che saranno prorogate di qualche mese. O almeno è la decisione che accetterei più volentieri”. Il suo programma, assieme all’allenatore Matteo Giunta, non è cambiato ma, ricorda, “nei tre mesi più intensi verso Tokyo non si sa se saranno confermati tutti i collegiali, i meeting italiani, il Trofeo Settecolli e per adesso ancora chissà cosa sarà degli Europei a maggio. Non si può arrivare ai Giochi a scatola chiusa, senza una gara. Aspettare che il caldo freni il virus mi pare assurdo, sarebbe già luglio, cioè il momento di salire sul blocchetto di partenza. Dobbiamo sapere come e dove procedere, e saperlo subito, non c’è tempo da perdere. Tutta questa vaghezza è destabilizzante, per tutti: un atleta può giocarsi l’intera carriera”. Pellegrini sarebbe contraria a una Olimpiade a porte chiuse: “Bruttissimo, perderebbero di senso. Anzi, sarebbero un vero controsenso”.
(ITALPRESS).

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