MILAN IN VETTA, FRENA L’INTER, JUVE E FIORENTINA SU

Il mondo (del calcio) è bello perchè è vario. Così è venuto il momento dei portieri: portieri che segnano come è accaduto a Provedel, portieri che si fanno cacciare (Maignan e Martinez a Marassi), portieri improvvisati (Giroud che scopre un’altra vocazione, oltre a quella del goleador). E’ tempo di difensori che segnano nel derby (Gatti) dopo aver fatto autogol clamorosi (col Sassuolo). E’ tempo di reti che appaiono e scompaiono, con gli arbitri un attesa di verdetti che arrivano dall’etere, a centinaia di chilometri (da Lissone, hinterland milanese), dov’è situato il Var che un amico veneto ha ribattezzato “Và A Ramengo”. E poi ci sono le “preventive”, parola magica che ha affascinato cronisti “scritti e orali”, come si diceva una volta a scuola. I modesti cronisti della pedata avevano “preventivato” che le Coppe avrebbero lasciato degli strascichi e infatti le due capoliste milanesi hanno risentito dei postumi degli sforzi di Champions. Solo che l’Inter ha trovato un Bologna squadra vera che, dopo aver beccato due gol, si è svegliata e ha rimontato, mentre il Milan si è trovato davanti un Genoa rimaneggiato e coinvolto nelle follie finali di Marassi che non lo hanno aiutato e dove è rimasto sotto di un gol. Così la squadra di Pioli è sola al comando, ma con una folla di inseguitori minacciosa, sia pur a qualche punto di distanza (quattro), salvo l’Inter (due) e alla ripresa – senza Maignan ed Hernandez – dovrà affrontare la Juve. L’incensato Torino, che non segna neppure per caso quando deve, ha perso l’ennesimo derby e così la Juve si è ritrovata terza, in mezzo ai candidati allo scudetto. Allegri ha raggiunto Trapattoni a quota 13 derby vinti. Gli errori difensivi non hanno impedito alla Fiorentina di fare tre punti a Napoli (3-1!) dove ha vinto grazie anche a Bonaventura (4 gol in tutto), punendo un avversario al di sotto delle aspettative, nonostante Osimhen. I viola hanno meritato e staccato i campioni, agganciando la Juve. Garcia sulla graticola? Anche l’Atalanta è caduta, contro una Lazio che si è fatta rimontare due gol e poi ha vinto col solito Vecino, pupillo di Sassi, espulso. Il Frosinone è arrivato ad sidera, col successo sul declinante Verona: ha raggiunto il Lecce. I gol sono stati abbondanti, anche le cose extracalcio come la mancata stretta di mano dell’arbitro Sacchi alla sua assistente donna Di Monte in Lecce-Sassuolo. E’ l’andazzo d’oggi. Per non cadere nella trappola, vi segnaliamo che Mourinho ha evitato, secondo il gossip, il licenziamento vincendo facile a Cagliari, ma perdendo Dybala. Lukaku matador. Secondo attacco, dopo l’Inter. Strepitoso ma inutile il gol del baby rossoblu Prati (annullato), Nandez su rigore magra consolazione. Il Monza ha fatto un passo avanti con tre gol (e tanti falliti) contro una Salernitana con la peggior difesa (17 reti subite). In coda, quattro squadre si sono staccate: l’Udinese, collezionista di pareggi (cinque), comanda la pattuglia di retroguardia, dove l’Empoli ha il record dei gol non segnati: uno in otto partite. La Salernitana e il Cagliari non riescono a risalire la corrente. La pausa azzurra cadrà a fagiolo per cambiare qualche panchina. Due, tre valigie magari sono giù pronte.

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