Mattarella “Società disorientata, serve l’entusiasmo dei giovani”

Il Presidente Sergio Mattarella

ROMA (ITALPRESS) – “Considero questa di oggi una tappa dell’interrogarsi dell’Italia, su se stessa, e sul proprio avvenire: in questo caso, da parte di giovani. A una società provata, e disorientata, per scrivere una nuova pagina, serve l’animo della sensibilità giovanile sgombro da pregiudizi, a differenza di altri. Serve la loro curiosità, serve il loro entusiasmo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, collegandosi dal Quirinale in occasione della prima maratona digitale di Visionary Days intitolata “Quale Futuro”.
“La condizione giovanile è sinonimo di futuro, ma questa espressione non basta a individuare i fenomeni complessi che la caratterizzano. Rischia, persino, di essere fuorviante se dovesse distrarre dall’urgenza del presente che siamo chiamati a vivere, qui e ora. Perchè mai come oggi è vero che il futuro è già qui, è già cominciato – ha aggiunto il capo dello Stato -. Ne è testimonianza questa stessa assemblea, che voi componete, e non soltanto per le fasce di età che sono rappresentate in questa vostra assemblea. A ogni generazione toccano in sorte tempi, e prove, diversi. Penso ai ragazzi chiamati alle armi e coinvolti nelle tragedie dei due conflitti mondiali nel secolo scorso”.
“Penso alla generazione piena di speranza che ha avuto, nel dopoguerra, il compito di costruire l’eredità della pace e dello sviluppo – ha detto ancora Mattarella -. Quelli che viviamo sono tempi di grandi cambiamenti. Dobbiamo saperli indirizzare in positivo; per questo occorre adoperarsi con serietà. La storia dell’umanità è scandita da successi, da crisi, da ripartenze. Queste ultime sono complesse, faticose ma per molti versi anche stimolanti. E’ un dovere far sì che il nostro, e soprattutto vostro, domani sia migliore in termini di occupazione, di qualità della vita e dell’ambiente, di crescita dei diritti e della conoscenza, di pace e di integrazione tra i popoli – ha concluso il presidente della Repubblica -. La condizione per riuscirvi è che l’impegno sia corale, autentico, aperto. Che abbia davvero lo sguardo rivolto al futuro e non a effimeri interessi personali o di parte, o a rendite di posizione, o a stasi e rinunzie frutto di timore. L’auspicio che faccio, augurando buon lavoro, è che vi siano in tutto il nostro Paese, partecipazione, dialogo, ascolto. E che si pensi in grande, come mi sembra davvero che voi abbiate intenzione di fare quest’oggi”.
(ITALPRESS).

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