MATTARELLA: “FERMARE DERIVA UNILATERALISMO”

“L’alternativa al multilateralismo – che vede nella composizione degli interessi e nel rispetto delle procedure la sua ragion d’essere – è soltanto l’unilateralismo, che si illude di poter vivere in splendido isolamento, nell’assenza di regole e nell’affermazione – o nel tentativo di affermazione – di interessi esclusivi. Un mondo dominato dall’unilateralismo è un mondo senza amici e non può che condurre a diffidenze crescenti, a frizioni e a nuovi conflitti. Conflitti che rischiano, in considerazione della marcata e irreversibile interdipendenza fra Paesi e Continenti, di colpire tutti in maniera inaccettabile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia di presentazione degli auguri di Natale e per il nuovo anno da parte del Corpo Diplomatico.

“È una deriva che va fermata: per ogni accordo sul controllo degli armamenti, specie se nucleari, che viene messo in discussione, occorre dare vita a un nuovo trattato, aggiornato sul terreno degli intervenuti mutamenti strategici e tecnologici”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“Talvolta si odono critiche rivolte all’inefficacia delle regole dell’ordine multilaterale. Queste possono essere utilmente aggiornate o sostituite ma non rimosse: l’appartenenza alla comunità internazionale non può essere parziale o a intermittenza – ha detto ancora Mattarella -. La fine del ventesimo e l’inizio del ventunesimo secolo ci ha visto spesso impegnati in sfide localizzate, in qualche modo ‘arginabili’ attraverso azioni puntuali e mirate. Il presente e il futuro, al contrario, ci pongono di fronte a sfide trasversali e a interrogativi di amplissima portata, alcuni di improcrastinabile urgenza come, ad esempio, i cambiamenti climatici. Essi potrebbero trasformare radicalmente il rapporto fra l’umanità e il pianeta e dunque non è possibile accontentarsi di timide intese. Occorrono, invece, scelte coraggiose e condivise – scelte autenticamente multilaterali – che segnino un percorso da seguire fedelmente, per il bene di tutti. Il progresso tecnologico – e l’esponenziale dilatazione delle possibilità e dei rischi ad esso sottesi – incide profondamente sui diritti fondamentali di ciascuno, sul rapporto stesso tra Stato e cittadino oltre che sul rapporto tra gli Stati, realizzando, insieme a insperati avanzamenti, anche effetti profondi e irreversibili specialmente nel mondo del lavoro”.

“Si tratta di effetti che rischiano di determinare nuove, profonde cesure all’interno delle società, favorendo l’insorgere di nuove sacche di povertà. Anche in quest’ambito, dunque, occorre un impegno costante e corale, per evitare che fenomeni, di per sé positivi, si risolvano in una indebita compressione di diritti, ciascuno dei quali rappresenta una straordinaria conquista di civiltà”, ha concluso Mattarella.

 

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