MAROTTA SI GODE SCUDETTO “JUVE AVANTI CON ALLEGRI”

Il primo scudetto è un po’ come il primo amore, non si scorda mai, ma quello vinto ieri sera all’Olimpico è quello col sapore più speciale perchè il più sofferto. Ma la Juve resta una creatura insaziabile e vuole estendere il proprio dominio anche fuori dall’Italia. Possibilmente con Massimiliano Allegri ancora al comando.

Beppe Marotta non si è ancora abituato. Quello di ieri non è solo il settimo scudetto di fila dei bianconeri ma anche il settimo arrivato sotto la sua gestione. Una striscia iniziata con Antonio Conte (“quella vittoria ha creato un’emozione straordinaria, era la prima volta, un momento particolare”) e proseguita in questi anni con Allegri, con l’ultimo di questi successi che per l’ad bianconero è stato “il più difficile. Ma quando le difficoltà sono tante si assapora meglio, ha un gusto migliore”. E poi è anche il primo scudetto dell’era Var e per la Juve, spesso accusata di beneficiare degli errori arbitrali, è una bella rivincita. “Era importante dimostrare di essere vincenti anche quest’anno con l’introduzione della Var e ci siamo riusciti – sottolinea Marotta ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Sin dall’inizio avevamo detto che eravamo favorevoli alla Var, che non elimina tutti gli errori ma la gran parte. La perfezione non esiste nel calcio sotto il profilo arbitrale ma la Var è uno strumento che ci può aiutare a eliminare tanti errori. Secondo me andrebbe modificato un po’ il protocollo, ci sono aspetti che andrebbero valutati meglio. Sono favorevole all’estensione della Var ad altre situazioni nell’ambito dei 90′ ma è da valorizzare di più anche la centralità del giudice di campo”. Sette scudetti e quattro Coppe Italia in sette anni non sono un caso, nei successi bianconeri si vede chiara la mano di una società solida (“prima i presidenti erano mecenati, guardavano al risultato sportivo e poi ripianavano il bilancio mentre oggi la situazione è invertita”) ma è fuori di dubbio che negli ultimi anni grandi meriti vadano riconosciuti ad Allegri, al suo arrivo accolto dai tifosi con grande scetticismo e non solo.

“Lo ricordo benissimo, eravamo in auto Agnelli, io e il mister, arrivammo a Vinovo e fummo accolti da un centinaio di tifosi arrabbiati, ci tirarono anche le uova. Era un clima legato a una cattiva valutazione dei fatti, abbiamo incassato ma eravamo consapevoli della scelta fatta e di aver risolto il problema di quel momento”. Allegri ha dato loro ragione, di lui Marotta apprezza particolarmente la bravura “a gestire le presenze dei giocatori e l’aspetto della comunicazione con i giocatori stessi” e da parte della Juve non c’è alcuna volontà di interrompere questo matrimonio. “Al di là dell’aspetto formale del contratto, che è molto relativo, il rapporto ha funzionato al massimo e l’auspicio è che possa continuare – conferma Marotta – Avremo un confronto con lui quanto prima per valutare il futuro ma è una valutazione che dipende anche dal suo sentimento, dal suo stato d’animo. Da parte nostra c’è tanto ottimismo”. In questi anni è mancata solo la Champions, “qualcosa di imponderabile, che vediamo sempre vicina ma non riusciamo mai a cogliere, ad alzare. È normale che l’obiettivo principale è la vittoria della Champions ma in quel campo le difficoltà sono superiori rispetto alle competizioni internazionali. Resta comunque un obiettivo e lo riproporremo immediatamente quando si aprirà la nuova stagione”. L’amarezza per l’eliminazione col Real Madrid dopo aver sfiorato una rimonta storica non è del tutto smaltita ma l’ad bianconero riconosce che i blancos “sono stati superiori e lo sono ancora oggi. Lo dimostrano anche i risultati conseguiti negli ultimi anni, penso che rivinceranno anche stavolta la Champions. L’unica volta in cui il Real non ha giocato la finale in questi 5 anni è quando è stato eliminato da noi – rivendica Marotta con orgoglio – Arrivare in finale di Champions è un’impresa straordinaria, noi lo abbiamo fatto due volte in tre anni e a chi dice che in Italia vinciamo perchè non c’è più competitività ricordo che siamo andati molto avanti anche nella competizione più importante al mondo”.

Il sogno Champions passa anche dal mercato. Di questi giorni sono le voci su Perin. “Preziosi è un presidente abile, ha creato competitività fra noi e il Napoli e altre squadre – commenta Marotta – Perin è un portiere ottimo ma non ci siamo addentrati, abbiamo fatto solo delle valutazioni e siamo lontani da una trattativa vera e propria. Vogliamo comunque due portieri di ottimo livello”, riconosce il dirigente juventino, che esclude però la pista Donnarumma (“Non ci interessa”) e più in generale ribadisce di voler “creare un mix fra giovani e meno giovani con l’obiettivo di vincere”. In attacco non c’è molto da ritoccare perchè “l’assetto offensivo della Juve quest’anno è di altissimo livello mondiale”, ma “dobbiamo anche immaginare il futuro, programmarlo e quindi investire sui giovani”. Per quanto riguarda invece le uscite, si fa il nome di Mandzukic: “E’ un grande giocatore ma il calcio brucia tutto con velocità estrema. Bisogna capire cosa c’è nella loro testa, se hanno ancora voglia e stimoli per proseguire questa esperienza. Io credo di sì”. Ai saluti Buffon: “un leader, un giocatore che ha senso di appartenenza che trasmette motivazione ai compagni. Un vero capitano”.
(ITALPRESS).

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