Marocco ai Mondiali, prossimo obiettivo la Coppa d’Africa

Achraf Hakimi (Morocco), Football , Morocco vs Spain during the semi-final Olympic Games Paris 2024. (Photo Norbert Scanella - DPPI Media / Panoramic) - photo : Norbert Scanella / DPPI / Panoramic / SIPA /294767_0122//Credit:Panoramic/SIPA/2408061020

RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Dal Qatar all’America per non smettere di sognare. Dopo la splendida cavalcata di tre anni fa chiusasi col quarto posto – miglior risultato di sempre per una nazionale africana -, il Marocco timbra il biglietto per i Mondiali del 2026. Un traguardo non scontato ma prevedibile, arrivato allo stadio Prince Moulay Abdellah di Rabat inaugurato il giorno prima, al termine dei lavori di ristrutturazione, dal principe ereditario Moulay El Hassan: 5-0 contro il Niger e primo posto nel gruppo E blindato dai Leoni dell’Atlante.

Gara in discesa dopo il secondo giallo al 26′ a Goumey, con Saibari che colpisce due volte – prima su cross di Belammari (29′) e poi di Hakimi (38′) – mentre nella ripresa (51′) El Kaabi firma il tris, ancora su assist dalla sinistra di Belammari, Igamane (69′) e Ounahi (84′) chiudono i conti. Il ct Regragui consolida la panchina a dispetto dei fischi del pubblico che vorrebbe una squadra più offensiva: sesta vittoria in sei gare. Il pass per i Mondiali arriva anche sotto la spinta del tifo assordante dei 68.700 tifosi marocchini presenti allo stadio (sold-out già da giorni con i biglietti tutti venduti in poche ore) e dà una bella spinta ad Hakimi e compagni verso la Coppa d’Africa, in programma nel Paese a partire dal 18 dicembre.

Una manifestazione vinta solo nel 1976, con l’ultima finale che risale invece al 2004 (ko contro la Tunisia): il Marocco ha voglia di sfatare il tabù (“Ora è questo trofeo il nostro sogno”, l’esplicita richiesta del pubblico con uno striscione, mostrando nella scenografia un leone che alza la coppa) e chissà che non sia la volta buona. Perchè il Marocco sarà anche “forte fisicamente” (“Tre uomini e una gamba” docet) ma la qualità non gli manca. Al di là del grande impegno per le infrastrutture – legato anche ai Mondiali del 2030 che il Paese co-organizzerà assieme a Spagna e Portogallo -, vincere la Coppa d’Africa sarebbe la ciliegina sulla torta di un percorso che ormai parte da lontano.

Già dopo il 2014 il governo ha indicato la via alla Federazione per creare un nuovo modello che potesse rilanciare il movimento, consapevole che la passione della gente non potesse più bastare: da qui gli investimenti su stadi e centri sportivi, campetti di calcio accessibili a tutti anche nei villaggi più piccoli, ma anche nuove modalità di allenamento e soprattutto una gestione più sana e intelligente dei club, sempre più simili ad aziende, che ha permesso di attirare risorse anche dal settore privato innescando un circolo virtuoso.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: detto degli uomini in Qatar, la nazionale femminile ha raggiunto la finale nelle ultime due edizioni della Coppa d’Africa mentre ai Giochi di Parigi l’under 23 maschile si è messa al collo il bronzo dopo aver sfiorato l’impresa con la Spagna in semifinale. Ora la qualificazione ai Mondiali del 2026, un altro tassello su una strada lastricata di sogni e ambizioni.

– Foto d’archivio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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