Marche. Un anno della giunta Acquaroli

FRANCESCO ACQUAROLI PRESIDENTE REGIONE MARCHE

“Un anno difficile sul fronte della gestione della pandemia, ma anche entusiasmante perché siamo riusciti a garantire la tenuta sociale, abbiamo spinto sull’acceleratore della Ricostruzione post sisma e abbiamo posto le basi perché il nuovo futuro delle Marche possa prendere forma”. Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli commenta i risultati del suo primo anno di mandato svolto insieme agli assessori Mirco Carloni, Stefano Aguzzi, Francesco Baldelli, Guido Castelli, Giorgia Latini e Filippo Saltamartini. La maggioranza di centrodestra infatti si è insediata in Consiglio regionale il 19 ottobre 2020. “Senza abbassare l’attenzione rispetto alla pandemia che è ancora in corso, con una campagna vaccinale che ha già coinvolto oltre l’84% dei marchigiani, dobbiamo concentrarci sul rilancio economico e complessivo dell’immagine di questa regione e della riscoperta dell’orgoglio marchigiano, per tornare a competere in quelle sfide che sono proprie di una terra dinamica e intraprendente come la nostra”.

Una grande opportunità deriva dalle risorse del PNRR ma sul tema il presidente Acquaroli non nasconde le sue preoccupazioni: “Il Pnrr vede coinvolte poco e male le Regioni – dice -. C’è il rischio di non dare le risposte che il territorio si aspetta. C’è un coinvolgimento più che altro burocratico delle Regioni e non sulla tipologia di spesa e sulle linee di indirizzo. Questo limita la nostra possibilità di apportare un contributo. Per esempio sul Pnrr dedicato alla Ricostruzione noi avremmo destinato molto di più alle infrastrutturali materiali perché le riteniamo fondamentali. In un territorio come quello colpito dal sisma le infrastrutture sono essenziali perché sono territori con altissime potenzialità ma irraggiungibili”.

Tra i risultati centrati in questi 12 mesi Acquaroli tra le altre cose ricorda le azioni per il rientro a scuola in sicurezza “grazie ai bandi per installare impianti di ventilazione meccanica e aerazione nelle aule e al potenziamento del TPL”, gli investimenti sul turismo “di grande impatto la scelta di Roberto Mancini come testimonial della nostra regione e la legge per la valorizzazione dei borghi e dei centri storici”, il lavoro per colmare il gap infrastrutturale “abbiamo recuperato quasi 100 milioni di euro per i porti di Pesaro, Ancona e San Benedetto”, i contributi per la ripartenza “microimprese (8,6 milioni) e pesca (3,9 milioni)”, le risorse destinate all’innovazione “i bandi su specializzazione intelligente (3 milioni), start up innovative (un milione) e attrazione investimenti strategici (1,6 milioni), ripartenza Mpi Artigianato (6,5 milioni), l’avvio dell’iter per la nuova legge urbanistica “ferma al 1990”, la prima Conferenza regionale dello sport, la riforma sulla riorganizzazione dell’ente da 12 servizi a 6 dipartimenti dopo vent’anni e l’inizio del percorso per la nuova programmazione dei fondi europei 21-27.

Sul fronte agricoltura, Acquaroli cita il risultato ottenuto come “distretto biologico più grande d’Europa” e il bando per la creazione d’impresa dei giovani agricoltori under 40 “finanziato con 30 milioni”, la nuova legge sull’enoturismo e la velocizzazione del 50% dei pagamenti alle imprese. Altrettanto importanti il primo Festival culturale dei borghi MArCHESTORIE, la proposta di legge per l’istituzione dell’Agenzia del turismo e dell’internazionalizzazione e il bando per la destagionalizzazione, la trasformazione della SVIM in SVEM, Sviluppo Europa Marche. E poi ancora il lavoro per il rilancio del sistema logistico e intermodale regionale a partire dal Protocollo d’Intesa porto aeroporto interporto, le nove nuove rotte dell’aeroporto delle Marche per collegare la regione all’Europa (13 milioni di euro), il masterplan delle infrastrutture stradali, l’avvio del tavolo tecnico per la terza corsia A14 e il monitoraggio delle opere autostradali, lo sblocco dei cantieri per la banda ultralarga.

Capitolo a parte la Sanità: “Abbiamo fermato il modello degli ospedali unici – continua Acquaroli – Non crediamo ad un modello di sanità centralizzata basato sull’ospedale unico. Vogliamo tornare ad una rete ospedaliera policentrica con un costante dialogo tra la rete ospedaliera ed i territori. Abbiamo approvato un masterplan dell’edilizia sanitaria e ospedaliera e abbiamo avviato il percorso per il nuovo Piano socio-sanitario e credo che nei prossimi 6-8 mesi si entrerà nel vivo della sua definizione. Non è questione di un mese in più o in meno, ma di andare a definire, senza ovviamente attendere tempi biblici, un Piano che sia punto di riferimento reale per i marchigiani nei prossimi anni. Intanto abbiamo commissionato uno studio sui fabbisogni sanitari delle Marche e avviato una campagna di ascolto nei Comuni.

Altro tema prioritario per la giunta Acquaroli la Ricostruzione post sisma: “Dopo oltre 5 anni è ancora enorme il numero delle persone che non sono tornate a casa – osserva – come è enorme il numero di cittadini che hanno abbandonato il centro del cratere sismico ed è enorme il gap delle infrastrutture. Diciamo che nell’ultimo anno abbiamo superato gli ostacoli più importanti, ci sono stati interventi anche legislativi che finalmente consentono poteri straordinari, le ordinanze del commissario Legnini che hanno messo un po’ di ordine ad un sistema normativo assolutamente fermo. Nonostante ciò dobbiamo lavorare di più e meglio, affinché si possano non solo ricostruire quanto prima le abitazioni, le scuole e restituire alle comunità le infrastrutture pubbliche essenziali, ma anche poter tornare a programmare uno sviluppo economico, occupazionale e restituire dinamicità a territori che hanno un altissimo potenziale: dal punto di vista agricolo, artigianale, culturale turistico. Un potenziale – insiste – che va assolutamente colto per tenere qui i giovani e fermare lo spopolamento delle aree interne. Abbiamo messo in campo delle sinergie con il Ministero per i Cis, con il commissario per il Pnrr ricostruzione, opportunità per le scuole. Siamo riusciti con un impegno fortissimo a far destinare 100 milioni di euro per la progettazione delle infrastrutture viarie, fondamentali per togliere questi territori dall”isolamento. Sono risorse che da sole non bastano – conclude -, ma riteniamo che siano un punto di partenza importante”.
(ITALPRESS).

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