Mancini “Mi commuovono i bambini, la fede mi ha aiutato”

Db Firenze 04/09/2020 - Uefa Nations League / Italia-Bosnia Erzegovina / foto Daniele Buffa/Image Sportnella foto: Roberto Mancini

ROMA (ITALPRESS) – Un Roberto Mancini a tutto tondo è quello che si è raccontato a Pierluigi Diaco, nella prima puntata del nuovo programma “Ti sento”, andata in onda ieri, martedì, in seconda serata su Rai2. Momenti di vita vissuta del ct della nazionale di calcio, emersi attraverso un percorso sonoro, fatto di suoni, suggestioni, rumori: gli esordi calcistici, la famiglia, gli amici, la sua infanzia, la fede, il suo carattere, la musica. Il suono della campanella della scuola ha acceso in Mancini il tenero ricordo della sua maestra delle elementari, svelando un aneddoto di quando era bambino: “Si chiamava Anna Maria Bevilacqua. Io ero un pò vivace quando ero piccolo e quindi a scuola qualche volta creavo qualche problema, durante le lezioni… Ero poco attento o magari non studiavo molto, la maestra parlò con mia mamma e mio papà: ‘La mattina prima di venire in classe, anzichè il latte, dategli la camomilla…’ e quindi per un pò mi diedero la camomilla la mattina. Questa maestra mi voleva veramente bene, era molto affezionata”. Alla domanda “Che cos’è che ti commuove?”, Mancini ha risposto: “Mi commuovono i bambini o pensare che un bambino possa perdere i genitori da piccolo. Questa è una cosa che mi commuove molto perchè penso che non sia giusto. Penso che non sia giusto che un bambino non possa crescere con i propri genitori”. Di grande intensità il racconto del ct sul suo rapporto con la fede ed in particolare con Medjugorje e Vicka, una delle veggenti. “Tu credi nelle apparizioni della Madonna?”, ha chiesto Diaco. “Io credo. Sì io ci credo. Sono andato diverse volte, ho parlato con Vicka, con gli altri veggenti…”. “E’ vero che lei ti è apparsa in sogno, prima che tu la incontrassi? E questo sogno come la rappresentava?” “Mi aveva parlato di Medjugorje tanti anni fa il nostro parroco di Genova, della Samp. Lui andava negli anni quando era impossibile quasi andare, quindi stiamo parlando degli anni ’80, ’82-’83, era quando c’erano problemi. Io non l’avevo mai vista, cioè non l’avevo mai conosciuta, eppure prima di andare mi è apparsa in sogno, non ho proprio la minima idea. Non lo so, è stata una cosa veramente stranissima. Poi sono andato e gliel’ho anche detto. Ci siamo parlati diverse volte, io capisco che ci possano essere persone che non credono in questo, io credo che il pensiero vada rispettato. La mia è una posizione diversa. Sono per la libertà di pensiero assoluta. La fede mi ha aiutato nei momenti un pò più difficili della mia vita. Mi aiuta anche adesso… Quando vado a messa passo un’ora migliore probabilmente delle altre a volte – conclude Mancini – Ci sono stati momenti di difficoltà e mi ha aiutato”.
(ITALPRESS).

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