Malta, migranti accusano enti governativi di trattamenti disumani

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La comunità di migranti a Malta si è riunita nella capitale Valletta per protestare contro quello che definiscono “trattamento disumano” da parte delle autorità locali e degli enti pubblici. La protesta si è conclusa davanti al ministero dell’Interno dove i migranti hanno presentato proposte per chiedere maggiori diritti.
Tra queste la concessione della cittadinanza maltese ai bambini nati da genitori migranti a Malta e l’accesso all’assistenza sociale come l’assegno per i bambini per i genitori che pagano regolarmente le tasse.
I manifestanti hanno accusato il ministero degli Interni e l’agenzia governativa Identity Malta, tra altre autorità, di trattarli ingiustamente e in un modo inumano. I migranti hanno riferito diverse preoccupazioni per il modo in cui impiegati delle entità governative affrontano, trattano e discriminano i migranti usando linguaggio antirazzista, antidiscriminatorio e incitano l’odio nei loro confronti.
La protesta è stata organizzata dopo che un lavoratore migrante, il 32enne ghanese Jaiteh Lamin, è stato abbandonato su un marciapiede dal suo datore di lavoro dopo aver subito gravi ferite in un cantiere edile perchè il migrante non aveva il permesso di lavoro.
Malta ha registrato un aumento dei casi di violenze contro gli stranieri. Nel 2019, un migrante della Costa d’Avorio, Lassana Cisse, è stato assassinato in una sparatoria vicino a uno dei centri aperti dei migranti. Due soldati delle forze armate maltesi sono stati accusati per l’omicidio.
(ITALPRESS).

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