Malta, donne e lavoratori anziani spingono l’occupazione a livelli record

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La forza lavoro di Malta ha raggiunto livelli senza precedenti, trainata soprattutto dall’aumento dell’occupazione tra le donne maltesi e le persone più anziane, anche se i lavoratori stranieri continuano a rappresentare la maggior parte dei nuovi posti di lavoro, secondo un rapporto della Banca Centrale.

Lo studio rileva che l’ultimo decennio ha visto il maggiore incremento di lavoratori maltesi mai registrato, pari alla crescita complessiva dei trent’anni precedenti. Senza questa mobilitazione, il numero di maltesi occupati sarebbe rimasto sotto quota 160.000, invece di superare le 201.000 nel 2023.

Il cambiamento più significativo riguarda le donne maltesi. L’occupazione tra le donne sotto l’età pensionabile è aumentata del 25% tra il 2013 e il 2023, spinta da riforme come l’introduzione nel 2014 del servizio gratuito di assistenza all’infanzia. La partecipazione ai servizi per l’infanzia è passata da 1.800 a quasi 9.000 bambini, permettendo alle madri più giovani di evitare lunghe interruzioni di carriera. La Banca Centrale stima che la riforma abbia aggiunto 6.200 donne alla forza lavoro.

Anche le donne più anziane sono rimaste al lavoro più a lungo grazie ai cambiamenti nel sistema pensionistico e al regime di integrazione del 2017, che ha ridotto significativamente le uscite verso la pensione a 61 e 63 anni. Nel complesso, i lavoratori anziani restano la più grande riserva di forza lavoro inutilizzata di Malta, sebbene molti affrontino ostacoli legati alle competenze, con quasi il 60% in possesso al massimo di un’istruzione secondaria inferiore.

I lavoratori maltesi si sono spostati sempre più verso settori a maggiore qualificazione. Servizi professionali, pubblica amministrazione, istruzione, sanità, finanza e ICT hanno registrato una forte crescita domestica. I settori tradizionali—manifattura, costruzioni, commercio al dettaglio, trasporti, alloggio e ristorazione—sono diventati fortemente dipendenti dalla manodopera straniera, mentre i maltesi si orientavano verso ruoli meglio retribuiti.

Il rapporto avverte che Malta si sta avvicinando al limite del potenziale di crescita dell’offerta di lavoro tra le generazioni più giovani. La crescita futura dipenderà dal miglioramento delle competenze dei lavoratori più anziani per soddisfare la domanda nei settori ad alto valore aggiunto, altrimenti il Paese rischia di aumentare ulteriormente la propria dipendenza dalla manodopera straniera.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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