TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS) – Il movimento di protesta sorto in questi giorni a Souq al-Juma, periferia di Tripoli, non consentirà che la capitale si trasformi in un campo di battaglia. É quanto ha spiegato all’Italpress il portavoce del movimento, Abu Bakr Marwan. In un’intervista, l’attivista libico ha spiegato che “questo movimento fa parte di quello della regione occidentale, della regione montuosa occidentale e della grande e centrale Tripoli. Le nostre richieste sono: rovesciare il governo, accelerare le elezioni parlamentari e presidenziali e rovesciare tutti gli organismi politici”. Il movimento, che è sceso in piazza nei giorni scorsi per protestare dopo la ripresa degli scontri tra milizie a Tripoli, chiede anche “la fine delle formazioni militari e la costruzione di un esercito e di una polizia nazionali, di uno stato sovrano, democratico e civile regolato dalla legge e dalla costituzione”.
Chiede inoltre alla missione delle Nazioni Unite d’intervenire “per sviluppare un piano d’azione e una tabella di marcia per uscire da questa crisi e fare pressione sul Consiglio presidenziale affinché esiga una decisione storica per soddisfare le richieste del popolo”. Marwan ribadisce infine che “non permetteremo che Tripoli, la capitale, diventi un campo di battaglia. Tripoli è la capitale di tutti i libici. Chiunque voglia combattere e impegnarsi in un conflitto militare verrà portato nel deserto”. Il portavoce del movimento ha spiegato che i recenti incontri, che hanno riunito rappresentanti di oltre 30 municipalità della regione occidentale, tra cui Misurata e Souq al-Juma, hanno portato a una posizione unificata: il mandato del governo di Abdel Hamid Dabaiba è terminato e non rappresenta più in alcun modo il popolo libico.
Marwan ha sottolineato che l’incontro, tenutosi a Tripoli e a cui hanno partecipato giovani e personalità dell’élite, ha ribadito il rifiuto di trattare con il governo di Dabaiba, definendolo scaduto e illegittimo. Marwan ha anche invitato il Consiglio presidenziale ad assumere una posizione coraggiosa per salvare la Libia, considerando la continuazione dell’attuale governo una minaccia per la Nazione e un fattore che perpetua corruzione e divisione. Ha inoltre chiesto la formazione di un governo provvisorio la cui missione sarebbe quella di spianare la strada all’elezione di un nuovo parlamento e alla stesura di una costituzione, sottolineando che il raggiungimento di questo obiettivo porterebbe automaticamente alla caduta di tutti gli attuali organismi politici.
– foto movimento Souq al Juma –
(ITALPRESS).