ROMA (ITALPRESS) – L’emozione, il ritorno «in prova», l’invidia di qualche collega, il silenzio di Fabio Fazio, il modello Mixer, i maestri Giovanni Minoli e Renzo Arbore, il plauso a “Striscia la notizia”, le fede, la tv non liturgica e il futuro ancora, dice, tutto da scrivere nonostante le apparenze vadano nella direzione opposta. In due parole, Massimo Giletti che stamattina ha tenuto la prima conferenza stampa in Rai dopo qualche anno. L’occasione è la presentazione di “La Tv fa 70”, l’evento che viale Mazzini ha messo in piedi per celebrare il suo 70° compleanno. L’appuntamento è per il 28 febbraio in prima serata (ma anche seconda e terza, vista la durata del programma) su Rai1. Un evento tv che il direttore dell’Intrattenimento Day Time Rai Marcello Ciannamea definisce «una sorta di gioco di specchi tra ieri e oggi» e «un’occasione per raccontare l’evoluzione del nostro Paese». Con lui, il vicedirettore Claudio Fasulo che parla di «uno show vero e proprio, un prodotto con valore storico ma anche di intrattenimento accattivante». Archiviata rapidamente la pratica del perchè un evento che celebra la Rai sia stato affidato a lui, appena tornato in Rai dopo la militanza ne “La7”, provocando qualche malumore in alcuni colleghi («Ho fatto 26 anni in Rai e, contrariamente ad altri che se ne sono andati volontariamente, io sono stato gentilmente accompagnato alla porta. Essendo un grande evento un pò di invidia ci sta» dice il giornalista), Giletti racconta l’emozione del ritorno: «Ho ritrovato le persone che avevo lasciato e con le quali sono cresciuto. Ho accettato questa sfida perchè è la dimostrazione del fatto che dobbiamo ritrovare l’orgoglio di lavorare in Rai. Una volta quando arrivava la Rai si fermavano i paesi. I tempi sono cambiati ma io resto un artigiano della tv: disfo, cucio, scucio». Un artigiano che potrebbe rientrare a tempo pieno in Rai, nonostante lui preferisca rimandare qualsiasi conferma a data da destinarsi: «Ho un paio di idee che il dg Giampaolo Rossi conosce molto bene, spero di riuscire a farli. Ho anche in mente un unicum mondiale, sono riuscito ad avere una cosa importante. Vedremo, per ora mi hanno preso in prova».
Una “prova” con la quale si è «riappropriato del luogo in cui sono nato. Andare via dalla Rai è stata una sofferenza nonostante io fossi approdato in una televisione che capiva l’importanza di investire sull’informazione». Quella stessa tv, La7, che ha chiuso in quattro e quattr’otto il suo “Non è l’Arena”: «Quando chiudono un programma non è mai facile, nel mio caso soprattutto per i trenta ragazzi sbattuti fuori all’improvviso, non dovrebbe mai accadere». A chi gli fa notare che le sue parole, a partire da quelle sull'”orgoglio Rai”, fanno immaginare per lui un futuro da dirigente, Giletti risponde: «Io dirigente? Tutto è possibile ma oggi il mio desiderio è fare bene il prodotto. Mi auguro che la politica e la Rai capiscano quanto sia importante creare piccoli gruppi di lavoro, anche dando voce a chi ha idee completamente diverse dalle nostre. Per il resto, sono appena rientrato, fatemi godere il momento. Quello che deve succedere, succederà. L’importante è che ci siano più offerte e, siccome ci sono, qualcosa farò ma non so dove e non so quando».
E veniamo a “La Tv fa 70”: nel corso della lunga serata, gli spettatori saranno “trasportati” nei programmi che hanno fatto la storia della nostra televisione: le regine del sabato sera e i re della domenica, i comici della tv alternativa e i grandi protagonisti dell’informazione, le dive del varietà e i cantanti di Sanremo, le Lotterie e i quiz che facevano impennare gli indici di gradimento. A fare da filo conduttore da un decennio all’altro saranno le sigle dei diversi programmi e saranno tanti gli ospiti della serata, da Amadeus a Carlo Conti, da Fiorello a Paolo Bonolis, da Alberto Angela ad Antonella Clerici, da Maria De Filippi a Piero Chiambretti. Spazio, poi, per i giovani, rappresentati da Angelina Mango e Gaia, e al primo regista della Rai, Vito Molinari. Ci saranno anche due padri costituenti della tv, Pippo Baudo e Renzo Arbore, l’omaggio a Maurizio Costanzo, quello a “Mixer” e al suo ideatore Giovanni Minoli, e il dialogo sulla tv di ieri, oggi e domani tra Bruno Vespa, Enrico Mentana, Iva Zanicchi e Simona Ventura. Tra le assenze spicca quella di Fabio Fazio: «L’ho chiamato, non mi ha mai risposto ma lo capisco, ci sono state tensioni» dice Giletti che anticipa: «”La Tv fa 70″ non sarà “Techetechetè”. Le Teche sono un gioiello della Rai ma in una serata come questa devi fare qualcosa di più». Nelle sue “Teche” personali, aggiunge, ci sono «un programma pazzesco come “Speciale per voi” di Renzo Arbore, non a caso dopo due anni glielo hanno tolto; e “Striscia la notizia” che ha trasformato il fuorionda in qualcosa in onda».
Giletti conclude, affermando di preferire “la televisione non liturgica. Niente a che vedere con la fede, che ho: credo in Dio e vado a Messa ed è proprio la fede che mi tiene in piedi. La tv è un’altra cosa anche se, poi, faccio anche quella liturgica come “La Tv fa 70″».
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
“La tv fa 70”, Giletti “Il mio ritorno non è una rivincita”
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