La guerra in Ucraina divide il G20

A six-storey apartment block shows damage caused by a Russian missile strike that took place in the early hours of Monday, July 11, in central Kharkiv, northeastern Ukraine. Credit Image: Vyacheslav Madiyevskyy/Ukrinform via ZUMA Press Wire Pictured: GV,General View Ref: SPL5325557 110722 NON-EXCLUSIVE Picture by: Vyacheslav Madiyevskyy/Ukrinform via ZUMA / SplashNews.com Splash News and Pictures USA: +1 310-525-5808 London: +44 (0)20 8126 1009 Berlin: +49 175 3764 166 [email protected] World Rights, No Argentina Rights, No Belgium Rights, No China Rights, No Czechia Rights, No Finland Rights, No France Rights, No Hungary Rights, No Japan Rights, No Mexico Rights, No Netherlands Rights, No Norway Rights, No Peru Rights, No Portugal Rights, No Russia Rights, No Slovenia Rights, No Sweden Rights, No Taiwan Rights, No United Kingdom Rights (Kharkiv - 2022-07-11, Vyacheslav Madiyevskyy/Ukrinform via ZUMA / SplashNews.com / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

MILANO (ITALPRESS) – La guerra in Ucraina spacca l’economia globale. La riunione del G20 dei Ministri delle Finanze di Bangalore si è conclusa senza un comunicato ufficiale. Cina e Russia, infatti, si sono rifiutate di firmare il documento di condanna dell’invasione come richiesto dal G7. Inutile il tentativo di mediazione da parte del governo indiano, che aveva proposto l’attenuazione dei toni per evitare il muro contro muro.
Delhi ha mantenuto fino ad ora una posizione ampiamente neutrale, rifiutando di incolpare la Russia per l’invasione, affermando che era alla ricerca di una soluzione diplomatica. Nel frattempo incrementa gli acquisti di petrolio russo.
Il governo indiano ha deciso comunque di pubblicare il documento indicando i punti di dissenso. Innanzitutto il paragrafo 3, dove si afferma che la maggior parte dei Paesi aderenti al G20 “condanna con forza la guerra in Ucraina e rileva che sta causando immense sofferenze umane, esacerbando le fragilità dell’economia globale, limitando la crescita, aumentando l’inflazione, danneggiando le catene di approvvigionamenti, aumentando l’insicurezza energetica e alimentare e accrescendo i rischi sulla stabilità finanziaria”. Contestato anche il successivo paragrafo 4 che condanna le minacce di escalation militare da parte di Mosca: “L’uso o la minaccia dell’uso di armi nucleari è inammissibile”. Viceversa sono “vitali” la diplomazia e il dialogo.
La spaccatura alla fine è emersa in tutta la sua ampiezza. I Paesi del G7 avevano avvertito che non avrebbero ammesso alcuna marcia indietro rispetto alla dichiarazione di condanna richiamandosi espressamente alle conclusioni del precedente G20 di Bali. Russia e Cina si sono opposte e non c’è stata più possibilità di ricucire.
Chi si aspettava una schiarita proprio nell’anniversario dell’invasione è rimasto deluso. Il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha condannato la “guerra illegale e ingiustificata contro l’Ucraina” e ha ribadito l’invito ai Paesi del G20 a fare di più per sostenere l’Ucraina e ostacolare lo sforzo bellico di Mosca.
“E’ una guerra – ha detto il ministro tedesco Christian Lindner -. E lo è perchè c’è una causa di tutto che si chiama Vladimir Putin”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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