ITALIA-INGHILTERRA FINALE SENZA FAVORITI

Con Inghilterra-Italia siamo all’atto conclusivo di un Europeo particolare. E’ successo di tutto, in questi giorni: dalla doppia finale azzurra (Berrettini nel tennis, la Nazionale nel calcio), al Covid che ha colpito il telecronista RAI in carica, Alberto Rimedio, sostituito da Stefano Bizzotto; alla punizione dell’Ungheria per omofobia (tre gare a porte chiuse). Sentimenti contrastanti occupano questa vigilia particolare, mentre si stigmatizza l’apertura quasi indiscriminata al pubblico dello stadio di Wembley col virus in agguato. Restando all’aspetto calcistico di questa finale, l’Italia vi è giunta dopo aver superato ogni aspettativa. E’ stata prima senza problemi nel girone preliminare, superando poi a fatica l’Austria, il Belgio e la Spagna. Gli azzurri sono arrivati meritatamente alla finale. Secondo noi, la squadra di Mancini ha già vinto, perchè anche il secondo posto è già un successo. Avversaria nella partita conclusiva sarà quell’Inghilterra che ha vinto senza impressionare il raggruppamento, facendo poi fuori, nella fase a eliminazione diretta, la Germania, l’Ucraina e, con qualche aiutino arbitrale, la Danimarca. La squadra di Southgate è comunque arrivata con merito alla partita conclusiva, avendo dimostrato di avere una difesa di ferro che ha subito un gol solo contro i danesi. I nostri hanno subito tre reti in partita. Nella fase conclusiva, la squadra inglese ha riscoperto la vocazione al gol di Kane (4 reti) e Sterling (tre), mentre l’Italia non ha avuto una cannoniere principe, ma ha distribuito le proprie marcature su diversi giocatori (Locatelli, Chiesa, Immobile, Insigne e Pessina, tutti con due gol ciascuno). In totale gli inglesi hanno fatto dieci gol e gli azzurri dodici, esclusi i rigori finali. Diremmo che quella di Wembley sarà una “bella” equilibrata. Entrambe la squadre saranno un pò stanche ma gli azzurri hanno riposato un giorno in più, mentre i “leoni” avranno dalla loro l’appoggio di un pubblico che sta vivendo un momento di esaltazione. “It’s coming home” risuona in tutti gli ambienti. I maestri del calcio, hanno vinto solo un Mondiale nel 1966, 55 anni fa, grazie anche a un gol mai entrato contro la Germania in finale. Si ritengono favoriti anche in questa occasione e a Wembley hanno vinto 15 delle ultime 17 gare, segnando 46 gol e subendone cinque. Saranno di fronte le migliori difese dell’Europeo. Il calcio è però strano e, se vogliamo, sono stati più tangibili i progressi fatti dall’Italia di Mancini. Nelle finali subentrano fattori emotivi ed episodi che possono cambiare le carte in tavola, arbitraggi compresi. Stavolta ci sarà l’olandese Kuipers, a dirigere: ha grande esperienza internazionale. Crediamo che Mancini non cambierà-come Southgate- la formazione delle semifinali, semmai farà delle valutazioni sulla stanchezza di alcuni elementi. L’Italia ha il vantaggio di avere in porta Donnarumma, il migliore nel ruolo in questi Europei. Pickford invece è stato criticato. Ma gli inglesi hanno un cannoniere, Kane, che dovrà essere tenuto a bada dalla sperimentata coppia Bonucci-Chiellini, oltre a importanti campioni come Sterling, il difensore Maguire e il centrocampista Mount, arma tattica di Southgate. Jorginho sarà il cervello che gli inglesi conoscono bene e vorranno neutralizzare, mentre il possesso palla sarà garantito anche da Barella e Verratti. Davanti le certezze sono Chiesa e Insigne, mentre Immobile dovrà tornare a segnare, per dare scacco alla regina inglese. Una spinta psicologica darà ai nostri anche la presenza (con stampelle) di Spinazzola. Non ci saranno favoriti in questa partita e qualche episodio potrà deciderla. Southgate ha definito l’Italia “una squadra temibile che gioca un buon calcio”. Kane ha dichiarato: “Se vinceremo, entreremo nella storia, ma i difensori italiani sono molto forti”. Mancini, dal centro sportivo del Tottenham, dove la Nazionale è in ritiro, si è detto “non agitato. Spero di prendermi da allenatore le soddisfazioni che non ho avuto da giocatore. L’Inghilterra fisicamente è più forte di noi. Speriamo di fare il nostro gioco che la Spagna ci ha impedito di mostrare. E che la data in cui Bearzot ha vinto il Mondiale dell ’82 sia fortunata pure per noi”. Non siamo più ai tempi in cui gli inglesi ci definivano “camerieri” e magari poi perdevano a Wembley con i gol di Capello del 1973 e Zola nel 1997. E del resto ormai molti italiani fanno parte del tessuto connettivo della società britannica. Ma il calcio risveglia antiche diffidenze e incoraggia l’intolleranza. Gli inglesi non godono di eccessive simpatie e gli scozzesi (che vogliono l’indipendenza) hanno detto che tiferanno Italia. Noi speriamo solo che sia una partita pulita e che tutto avvenga alla luce dei riflettori, visto che il sole non ci sarà per ragioni di orario e di clima. Due nazioni appassionate di calcio si giocheranno la supremazia continentale. Ma i soldi rimarranno nella borsa (intesa come Stock Exchange) inglese. E’ il momento di osare, per gli azzurri.

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