ROMA (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riceverà nel pomeriggio il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, alla Casa Bianca e alle 13:15 locali terranno una conferenza stampa. Gli occhi sono puntati su un possibile annuncio relativo al conflitto in corso nella Striscia di Gaza.
Il piano in 21 punti di Trump per porre fine alla guerra è stato presentato la scorsa settimana ai leader arabi e musulmani dal presidente americano, apparso sempre più fiducioso sul raggiungimento di un’intesa. In un messaggio su Truth, Trump ha detto che c’è una reale possibilità di “grandezza in Medio Oriente. Tutti sono a bordo per qualcosa di speciale. Per la prima volta in assoluto. Ce la farò”. In un’intervista ad Axios e alla tv israeliana Channel 12, Trump ha detto che i colloqui sono “nella fase finale” e ha auspicato un accordo possa essere annunciato entro i prossimi due giorni, dopo il suo incontro con Netanyahu alla Casa Bianca. “Tutti si sono uniti per raggiungere un accordo, ma dobbiamo ancora farlo”, ha detto in un’intervista telefonica, aggiungendo: “È stato fantastico lavorare con i paesi arabi su questo, e Hamas si unirà a loro. (Hamas) nutre un grande rispetto per il mondo arabo”. “Il mondo arabo vuole la pace, Israele vuole la pace e Bibi vuole la pace”, ha detto Trump, usando il soprannome di Netanyahu. “Se ci riusciremo, sarà un grande giorno per Israele e per il Medio Oriente“, ha concluso.
Cautela da parte del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha confermato domenica la collaborazione di Israele con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per promuovere il piano di Washington per porre fine alla guerra a Gaza. In un’intervista a Fox News, Netanyahu ha detto: “Ci stiamo lavorando. Non è ancora stato finalizzato, ma in realtà stiamo lavorando con la squadra del presidente Trump, proprio mentre parliamo”. “Spero che ce la faremo, perché vogliamo liberare i nostri ostaggi, liberarci dal dominio di Hamas, disarmarli, smilitarizzare Gaza e dare inizio a un nuovo futuro per i gazawi e gli israeliani, e per l’intera regione”, ha continuato il premier. Una fonte che ha familiarità con la questione ha detto domenica al quotidiano Times of Israel che il piano di Trump non è stato ancora presentato ad Hamas. La fonte ha detto che i Paesi arabi hanno presentato le modifiche raccomandate al piano che gli è stato presentato e che gli Stati Uniti avrebbero dovuto finalizzare la proposta domenica. Uno dei punti di contesa riguarda il ruolo dell’Autorità nazionale palestinese, su cui Israele ha messo il veto su un potenziale ruolo nell’enclave palestinese, mentre il piano di Trump prevede che subentri in una data non specificata una volta che avrà “completato il suo programma di riforme”.
HERZOG PRONTO A CONCEDERE LA GRAZIA A NETANYAHU
Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha dichiarato in un’intervista alla radi dell’esercito che potrebbe concedere la grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu – su cui pendono tre processi per presunta corruzione – , affermando che il “caso pesa molto sulla società israeliana”. “Se ci sarà qualsiasi novità, la renderò pubblica in piena trasparenza”, ha affermato, aggiungendo che “considererà ciò che è meglio per lo Stato”. Netanyahu è sotto processo in tre casi per presunta corruzione. Affronta accuse di frode e violazione della fiducia nel caso 1000 e nel caso 2000, e accuse di corruzione, nonché frode e violazione della fiducia nel caso 4000. Il premier ha sempre negato qualsiasi illecito e sostiene che tutte le accuse siano state fabbricate nel tentativo di in un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dai PM.
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