BOLOGNA (ITALPRESS) – A scuola d’italiano come antidoto all’esclusione e all’insicurezza, per favorire competenze linguistiche che permettono di essere parte attiva della comunità. E con un’attenzione particolare alle donne per favorire inclusione sociale e inserimento nel mondo del lavoro. È l’obiettivo dei due bandi approvati dalla Regione Emilia-Romagna e finanziati con 8 milioni di euro grazie ai fondi europei del programma regionale Fse+ 2021-2027. Il primo bando, con risorse per cinque milioni di euro, punta alla realizzazione di corsi di alfabetizzazione per adulti e giovani stranieri.
Con la finalità di migliorare l’integrazione e fornire migliori opportunità di lavoro. Il secondo bando, finanziato con tre milioni di euro, prevede corsi rivolti alle donne residenti in Emilia-Romagna e che abbiano assolto l’obbligo d’istruzione. Imparare l’italiano darà loro maggiori possibilità di uscire da una ristretta cerchia sociale, seguire i figli a scuola o entrare nel mondo del lavoro.
“La sfida dell’integrazione– spiegano il vicepresidente con delega alla Formazione, Vincenzo Colla, e l’assessora al Welfare, Isabella Conti- passa anche dalla conoscenza della lingua italiana. È una delle strade maestre per contrastare il rischio di esclusione, consentendo di accedere a percorsi professionalizzanti e vivere in condizioni di sicurezza. Lo stesso Programma di mandato di questa legislatura- chiudono Colla e Conti- ha l’obiettivo di realizzare un sistema che tenga insieme buona accoglienza, concreta integrazione e partecipazione alla vita democratica, civile e produttiva. La conoscenza della lingua italiana è un fattore decisivo per tutti questi obiettivi e per il successo dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa, tanto più quando le azioni sono orientate alla migrazione femminile che sappiamo registra maggiori situazioni di difficoltà occupazionale e di inclusione sociale”.
Potranno presentare domanda fino al 25 giugno 2025. i centri di formazione accreditati sul territorio regionale. I corsi avranno una durata compresa tra le 80 e le 120 ore. L’offerta formativa permetterà di valorizzare le reti di collaborazione territoriale con i diversi attori pubblici e privati tra cui Enti locali, Terzo settore, associazioni educative e formative, sindacati e imprese, che dovranno concorre a fare emergere la domanda, accompagnare le persone nell’inserimento in formazione e sostenerle nella piena partecipazione, anche rendendo disponibili sedi adeguate.
– foto IPA Agency –
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