Roma (ITALPRESS) – Nel ricordo di una forte personalità, di un “civil servant”, come Antonio Catricalà si è svolto il premio a suo nome, assegnato al giurista Sabino Cassese e all’imprenditore Andrea Illy. La consegna di questo riconoscimento, in memoria dell’ex Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è avvenuta nella sala Einaudi della sede di Confedilizia. Quest’anno, per la quinta edizione, il Comitato organizzatore, composto da Paolo Righi, Presidente Onorario di Fiaip e Presidente onorario e Founder di Auxilia Finance, Andrea Pancani, Vicedirettore TG LA7, e Roberto Sommella, Direttore responsabile di Milano Finanza, ha indicato l’ex Ministro della Funzione Pubblica e giudice della Corte Costituzionale e il Presidente di Illycaffè e co-presidente della Regenerative Society Foundation, con l’intento di premiare i “Servitori dello Stato” che si sono distinti nell’interesse della cosa pubblica per valori di competenza, dedizione e integrità istituzionale, unitamente alle figure che maggiormente si sono contraddistinte nel campo imprenditoriale. L’iniziativa, voluta per ricordare la figura dell’alto magistrato del Consiglio di Stato, a pochi anni dalla sua scomparsa, è un’occasione speciale per metterne in luce i meriti, avuti nel corso dei ruoli chiave che ha rivestito nell’Amministrazione con competenza e discrezione.
“Abbiamo valutato tutta l’attività di Antonio, vedendo le ricadute del suo ruolo di regolatore del mercato con un contatto diretto con l’impresa. Da quest’anno abbiamo voluto mettere all’attenzione anche questo suo pregio”, ha detto Righi facendo riferimento all’abilità di Catricalà nel “coniugare il sapere con le attività e le necessità delle aziende”, chiarendo, così, anche il motivo della scelta ricaduta su Illy. La consegna dei premi, serigrafie di Ugo Attardi, è stata affidata alla moglie del giurista, Diana Agosti Catricalà. All’evento hanno preso parte anche, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, Gianni Letta, giornalista ed ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Paolo Sisto, Viceministro alla Giustizia, e il senatore Pier Ferdinando Casini. Per Letta Catricalà “ha lasciato ovunque una traccia cospicua della sua capacità di vedere giuridicamente i problemi e di indicare sempre la soluzione con velocità sorprendente. In un paese come il nostro in cui i governi si alternano, non ha mai guardato al colore di essi, ma allo Stato”. Letta ha concluso riferendosi ai premiati: “Credo che le due figure siano complementari. Ricordo la stima e la venerazione che Antonio aveva per Cassese. Sarà contento del premio assegnato”. Secondo Sisto per Catricalà “la Costituzione è stata una guida. Come deve essere per tutti noi”. Per il viceministro una delle doti del giurista è stato l’equilibrio: “È complicato essere equilibrati, trovare una soluzione che non appaia eccessiva e giusta. Un giurista che non conosce le persone non può esserlo. Per cui l’umanizzazione della giustizia mi sembra un passaggio ineliminabile”, ha detto riferendosi all’attualità e al tema del giusto processo.
“Il percorso intellettuale”, una delle ragioni per cui Catricalà è stato ammirato, secondo Cassese, è qualcosa che “si ricongiunge con il diritto privato e nei suoi impegni”, come quello da presidente dell’Autorità Antitrust. Un altro motivo “per cui lo abbiamo apprezzato sta nelle sue attitudini”, ha continuato. “Nella sua attività come presidente dell’Autorità si capisce che aveva ben chiara la lezione, per esperienza più lunga, in materia di tutela della concorrenza. Se si vede la giurisprudenza delle decisioni dell’Antitrust, durante la sua guida e quella di Giuliano Amato, ci si rende conto del modo in cui la disciplina antitrust pur rimanendo tale e quale è stata interpretata in modo da adeguarla alle modificazione del mercato”. L’ex ministro ha concluso: “Ci riempiamo spesso la bocca con la parola nazione. Ma nel nostro paese siamo così poco nazionalisti che non abbiamo un pantheon”, qualcosa ha spiegato secondo il “dovremmo scoprire un po’ di nazionalismo e di patriottismo e ricordare meglio queste persone che fanno parte della storia italiana. In modo da assicurare all’Italia il ricordo di quelli che hanno fatto il paese e non avere la memoria così corta da dimenticare il contributo che gli hanno dato”.
“Non ho conosciuto Catricalà”, ha affermato Illy, assente per motivi di salute e intervenuto con un collegamento video, sul giurista del quale, però in base a quanto letto, ne ha notato “la grande autorevolezza. Una parola per cui mi batto molto è l’essere apolitici”. Ossia, “il fatto di poter servire stato, nazione e mercato in modo apolitico”. Questa ha aggiunto “è una bandiera che mi accomuna con lui. L’altra parola che mi è molto cara, è l’etica”, ha detto parlando di Catricalà. “Nell’etica di impresa si cerca di andare oltre e di abbracciare tutti gli stakeholder. Questo accostamento meraviglioso tra tre personalità incredibili mi fa pensare che esista un legame simbiotico tra il mondo dell’impresa e la pubblica amministrazione, che deve essere equilibrato nel dare e nell’avere”.
– foto xl5/Italpress –
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