IL NOBEL SOYINCA ALLA PRESENTAZIONE DI “RESIGNIFICATION”

“Penso che l’Africa sia sempre stata molto populista politicamente, anche nella condizione feudale. Dobbiamo essere molto cauti con questa definizione, questo è quello che voglio dire. Populismo per l’Africa è più o meno lo stesso di quello che può essere per l’Europa”. Così Wole Soyinca, Premio Nobel per la Letteratura e cittadino onorario di Palermo, alla domanda dei giornalisti su cosa ne pensasse delle cosiddette politiche populiste in Europa. Lo scrittore era presente alla conferenza stampa del progetto “ReSignification: the Black Mediterranean”, presentato a Palazzo Steri, sede del rettorato della Università degli Studi. Insieme a Sojinka: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il rettore dell’Università degli Studi, Fabrizio Micari; Alessandra Di Maio, docente dell’ateneo, curatrice del progetto. 

Alla domanda di cosa ne pensasse delle ultime dichiarazioni del nuovo ministro degli Interni, Matteo Salvini, in tema di migranti, Soyinka ha dichiarato: “Non ci sono contraddizioni fra diritti umani e migrazioni, questo è chiaro. Dipende tutto dall’attitudine delle singole nazioni. I diritti umani per me sono fondamentali, quello di cui stiamo parlando sono i diritti fondamentali dei migranti. Parliamo dei diritti fondamentali delle popolazioni. Noi stiamo parlando di un singolo comune denominatore”. 

Il Nobel per la Letteratura sul tema di Unione Europea e politiche migratorie, ha dichiarato: “Ci sono così tanti punti di crisi nel mondo intero. Quello di cui parliamo sono crisi create da guerre civili, crisi create da estremismi religiosi, crisi create semplicemente da fatti economici. Prima o poi l’Europa, in particolare, deve venire al punto e decidere la sua attitudine sul fenomeno della migrazione. Ma dobbiamo ricordare che la migrazione non è nulla di nuovo, è parte del passato della storia umana e della natura umana”. 

Sul suo legame con il capoluogo siciliano, Wole Soyinka ha dichiarato: “L’unico problema che ho circa la mia cittadinanza onoraria di Palermo è che vorrei  rimuovere è la parola ‘onoraria’. Mi sento un cittadino di Palermo, l’onorario è una parola decorativa”. 

Proseguendo il suo dialogo con i giornalisti, Soyinka ha infine dichiarato: “Alcuni di noi sono più lenti a capire i fenomeni che vengono fuori, di tanto in tanto, nella storia umana. Parlo delle relazioni fra nazioni, razze, persone. Non è trascorso molto tempo da quando nel Regno Unito, nei primi anni ‘50, vi fu l’assurdo di un estremo nazionalismo, chiamato con altri nomi.

E questo nazionalismo era sostenuto da menti che si suppone fossero brillanti”. 

A conclusione della conferenza stampa, il premio Nobel Wole Soynka ha ricevuto il “Sigillo” dell’Università degli Studi, direttamente dalle mani del rettore Fabrizio Micari.

 

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