Il Comune di Venezia ricorda l’omicidio di Giuseppe Taliercio

VENEZIA (ITALPRESS) – Per 46 giorni si sperò nella sua liberazione. A nulla valse l’appello della moglie Gabriella, lanciato anche dagli schermi televisivi. All’alba del 6 luglio del 1981, il corpo dell’ingegner Giuseppe Taliercio, direttore generale del Petrolchimico, veniva trovato a Marghera, chiuso nel bagagliaio di una Fiat 128, in via Pasini, ucciso dalle Brigate Rosse.

Quest’anno, a nome del sindaco Luigi Brugnaro e del Comune di Venezia, ne ha ricordato i valori e la dedizione la consigliera Chiara Visentin: “Siamo in questo luogo carico di significato per ricordare un uomo che ha pagato con la vita la sua coerenza, la sua integrità, il suo senso del dovere. La testimonianza di Giuseppe Taliercio ci ricorda che anche nel buio più profondo si può scegliere la via della dignità e del bene. Ci ricorda che il terrorismo non riuscì a piegare né lui, né Marghera, né Mestre, né Venezia, né le lavoratrici e i lavoratori che in quei giorni scesero in piazza per gridare il loro no alla violenza, il loro sì alla democrazia”, ha detto la consigliera.

Il Comune di Venezia, qualche anno fa, ha acquistato il Capannone del Petrolchimico, simbolo di una stagione difficile proprio per custodire e rendere viva questa memoria.

Lì venne preparato lo storico striscione che ancora oggi vi è conservato e che recita: “I nazisti delle BR hanno assassinato Taliercio. I lavoratori del Petrolchimico contro il terrorismo”. “Uno striscione che non è solo un documento del passato, ma un grido di coscienza collettiva, che interpella ancora oggi le nostre responsabilità civili e istituzionali”, ha concluso Visentin.

– Foto Ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS)

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