I “SEGRETI” DI 50 ANNI DI DERBY MILANESE NEI GIORNALI E IN TV

Mezzo secolo di derby milanesi, dai giornali alla tv, ci hanno riportato alla mente quelli del passato, più sanguigni perchè come ci disse Benito Lorenzi detto “Veleno”, “una volta se si perdeva non si aveva il coraggio di andare al bar, il lunedì; ora questi giocatori moderni non vivono l’atmosfera dei miei tempi. Oggi -aggiunse- i giocatori abitano le loro ville sul lago e appaiono fuori dall’atmosfera del derby: per molti è una partita come un’altra, specie per gli stranieri”. E ci raccontò un episodio cui era particolarmente legato:”Durante un derby -disse- mi ero fatto male alla bocca e il massaggiatore mi diede mezzo limone per disinfettarla. Allora era tutto così, alla buona. Negli ultimi minuti l’arbitro ci fischiò un rigore contro. Io non protestai, come ero solito fare, ma me ne stavo buono e mentre gli altri discutevano, non notato, andai vicino al pallone, che era sul dischetto perchè Cucchiaroni tirasse, e misi il limone sotto la sfera. Così l’argentino tirò fuori e noi vincemmo il derby”. E ci vengono in mente le stracittadine dei tempi di Nereo Rocco ed Helenio Herrera, quando il derby era preceduto da rituali poco scientifici e molto scaramantici. Milanello ed Appiano gentile erano delle fortezze blindate. In una vigilia, a scrivere di Milan venne inviato un cronista che solitamente si occupava dell’Inter. Il pittoresco “paron” Rocco lo accolse così: “Cosa ti fa qui ? Ti ga mudande nerazzurre. Ti xe un spion”. E scoppiò in una gran risata. Helenio Herrera invece badava a non far scoprire i propri segreti all’avversario. A volte prima della gara faceva scaldare un giocatore nella palestra di San Siro e poi ne schierava un altro. Alla Domenica Sportiva (anni ottanta e novanta del… secolo scorso) ci affidarono il primo servizio proprio sul derby. Quando il venerdì stabilirono che avremmo commentato Milan-Inter, ci chiudemmo in cineteca per tirar fuori, da vetuste pellicole degli anni sessanta, alcune curiosità sulla stracittadina milanese. La domenica nei primi minuti l’Inter andò subito in vantaggio e facemmo vedere che quello non era il più veloce gol del derby, segnato invece da Sandro Mazzola il 24 marzo 1963 dopo soli 13 secondi dall’inizio. Palla al centro: da Di Giacomo al “Baffo” e gol. Un orologio che scandiva i secondi passati dalla “palla al centro”. Negli anni Ottanta, ai tempi della lotta per lo scudetto fra l’Inter di Pellegrini e il Milan di Berlusconi allenati da Giovanni Trapattoni e Arrigo Sacchi, c’erano molte discussioni sulle filosofie calcistiche dei due tecnici. L’interista era per il gioco pratico, mentre il milanista voleva vincere col bel gioco, dominando. Insomma, avevano teste e mentalità differenti. Ma nel 1990 si giocò un derby che, a causa di infortuni vari, Sacchi disputò sulla difensiva e il Trap vinse per 3-1. Con un trucco di post-produzione, facemmo spostare i capelli biondi dell’interista sulla palata del rossonero, mentre il tecnico nerazzurro apparve pelato. Descrivemmo anche tante vittorie del Milan di Sacchi e Capello. Una volta ci permettemmo di dipingere di bianco i gatti neri di Appiano Gentile; di dire che Gullit, indispettito dalla sua sostituzione, in un derby, aveva preferito sedersi in panchina con i poliziotti, invece che vicino a Sacchi; e di far parlare di calcio anche attori, saltimbanchi e politici in cerca di pubblicità.

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