GREGORETTI, DALLA GIUNTA SÌ AL PROCESSO SALVINI

Dalla Giunta per le Immunità del Senato via libera al processo per il leader della Lega Matteo Salvini, in merito al caso Gregoretti. La Giunta ha votato no alla relazione del presidente Maurizio Gasparri che chiedeva la non autorizzazione al processo per l’ex ministro dell’Interno. La maggioranza ha deciso di disertare il voto. Assenti quindi i senatori di M5S, Pd, Iv e Leu, presenti in Giunta solo gli esponenti dell’opposizione: 5 della Lega, 4 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia. I senatori del Carroccio hanno votato no alla richiesta di Gasparri, per assicurare al leader Salvini un processo decisivo sarà il voto dell’Aula di Palazzo Madama.

“Non ci presentiamo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati. Non ci presentiamo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni”, avevano annunciato in una nota congiunta i capigruppo e i componenti della Giunta delle immunità della maggioranza al Senato.
“La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5Stelle e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo”, commenta la senatrice Erika Stefani a nome dei componenti leghisti della Giunta per le immunità di Palazzo Madama, mentre la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, afferma: “Se la maggioranza diserterà la riunione della giunta per le immunità sarà una ingiustificata diserzione. Vogliono mandare Salvini a processo? Lo facciano senza fuggire dalle proprie responsabilità per motivi solo elettorali. Non facciano, insomma, gli Schettino della politica”.
(ITALPRESS).

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