DOHA (QATAR) (ITALPRESS) – Il Gran Premio del Qatar, penultima gara del campionato e ultima con il formato Sprint, arriva a una sola settimana di distanza da quello di Las Vegas, città distante oltre tredicimila chilometri in linea d’aria da Lusail. Entrambi, così come l’ultimo appuntamento di Abu Dhabi, si disputano in notturna, ma le condizioni ambientali non potrebbero essere più diverse. Se nel deserto del Nevada le basse temperature hanno caratterizzato le sessioni in pista, in Qatar i piloti dovranno affrontare un caldo umido paragonabile a quello di Singapore. Le caratteristiche della pista araba, particolarmente sfidanti per le gomme, hanno richiesto l’introduzione di una misura eccezionale (spiegata nel paragrafo “keyword”) che limita il numero di giri per ciascun set di pneumatici. La gara sarà dunque matematicamente a doppia sosta.
A Doha sarà protagonista il tris di mescole più duro della gamma Pirelli. Su un circuito che sottopone i pneumatici a energie paragonabili a quelle di Suzuka non potevano che essere utilizzate C1, C2 e C3. La selezione è sempre rimasta identica da quando la gara è entrata nel calendario di F1. Quest’anno la stessa combinazione di mescole è stata usata solo per altri tre fine settimana di gara nella prima parte della stagione: Giappone, Bahrain e Spagna.
Le curve, in prevalenza veloci, che compongono il tracciato di Lusail danno poco respiro alle gomme. Il tratto che più mette a dura prova i pneumatici è quello compreso tra la curva 12 e 14. La superficie dell’asfalto abbastanza liscia ha generato spesso il graining che contribuisce al raggiungimento dei livelli elevati di usura della gomma. Nel 2024 tutti i piloti al via del Gran Premio del Qatar hanno scelto la gomma Medium, ad eccezione di Nico Hulkenberg, che ha optato per un set di Hard. La strategia a sosta unica è stata la più adottata dalle squadre: i piloti hanno cercato di allungare il primo stint con le mescole gialle, arrivando ben oltre metà gara. La serie di pit stop è iniziata al giro 34, durante una fase di neutralizzazione, con il passaggio alla Hard. In totale, la Safety Car è entrata in pista tre volte e, nelle ultime due occasioni, alcune scuderie hanno tentato uno sprint finale montando la Soft per un terzo stint. Tuttavia, la mescola più morbida ha mostrato un degrado prestazionale troppo accentuato e la scelta non ha dato i risultati sperati.
Dal punto di vista degli pneumatici, le temperature dell’asfalto possono favorire la comparsa di graining, anche se, come emerso nelle precedenti gare, la gamma di mescole di questa stagione sembra più resistente a tale fenomeno. Ogni set di pneumatici consegnato ai team all’inizio della settimana di gara potrà percorrere al massimo 25 giri sul circuito di Losail. I giri verranno conteggiati cumulativamente tra tutte le sessioni in pista, incluse eventuali tornate effettuate in regime di neutralizzazione. Non saranno invece sommati i giri di ricognizione, di formazione e quelli effettuati dopo la bandiera a scacchi della Sprint e del Gran Premio. Considerando che il GP del Qatar prevede un totale di 57 giri, ciò comporterà inevitabilmente almeno due cambi gomme per ciascun pilota. Pirelli comunicherà ai team prima del Gran Premio, il numero di giri rimanenti per ciascun set. La limitazione, concordata con FIA, F1 e le squadre, è stata decisa per evitare che i pneumatici raggiungano il massimo livello di usura come accaduto nel 2024 e che vengano comunque utilizzati, gestendone il degrado, oltre la vita utile della gomma, affaticando così eccessivamente la costruzione.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
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