Goggia “Dolore tremendo, sono a pezzi. Ora ci vuole coraggio”

MILANO (ITALPRESS) – A pezzi ma obbligata a guardare avanti, per rialzarsi ancora una volta. Il giorno dopo la sfortunata caduta di Garmisch e la frattura del piatto tibiale del ginocchio destro che le costerà gli attesi Mondiali di Cortina, Sofia Goggia è ancora provata. Per la 28enne finanziera bergamasca, che meno di dieci giorni fa centrava una doppietta in discesa a Crans Montana dimostrando di essere in grande forma per l’appuntamento iridato, è stata una mazzata. “Dopo trenta ore credo di avere finito le lacrime – le parole che affida ai suoi profili social – ma il tremendo dolore, misto all’enorme dispiacere, rimane dentro di me forte, fortissimo, assieme a un cuore che continua a dimenarsi, urlando e gridando tacitamente. Sono le urla e quella sensazione di impotenza a bordo pista quando ho capito che la stagione era finita, è lo sguardo del mio skiman che riuscivo a sostenere sentendomi in colpa per il sogno spezzato ma è anche l’amore delle mie compagne quando mi hanno circondata in un abbraccio di gruppo tutte insieme nella reception dell’hotel prima che tornassi in Italia: prendo tutto e lo porto con me. Le cose vanno come devono andare per destino, coincidenze e scelte. Voglio pensare che nulla, nulla accada mai per caso e che tutto contribuisca al compimento del disegno di ognuno di noi: è sempre stato così, e lo sarà ancora”. Il rammarico di non poter essere a Cortina è forte. “Mi sento a pezzi – confessa la campionessa olimpica di discesa – Ma ora quella specula altro non fa che ricordarmi che è solo guardando in là, alzando lo sguardo, focalizzando le cose oltre la nostra visuale che si può vivere, e per quanto io sia lontana fisicamente da quello che può inquadrare quell’obiettivo – il riferimento all’immagine postata, che la vede alle prese con un telescopio – cerco di metterlo a fuoco e di inseguirlo. Per ripartire. Per continuare imperterrita nel percorso. Per andare avanti. Perchè bisogna farlo. Usque ad finem. Ci vuole coraggio, e ora è necessario metterlo in campo”.
Per Sofia Goggia tante testimonianze d’affetto, dalle compagne di squadra oggi impegnate nel supergigante di Garmisch all’amica Michela Moioli: “Ti ho vista, seduta nel letto dell’ospedale, ad aspettare un referto che in cuor tuo conoscevi gia. Ma sai anche dove ti ho vista? Sul tetto del mondo, sul gradino più alto del podio, sorridente, con tutta la tua grandezza e forza. E sai dove ti vedrò, vero? Sempre lì, su quel podio, al tuo posto, che meriti più di tutte. Sei destinata a grandi cose Sofi. Ce la farai anche questa volta, perchè tu ce la fai sempre!”. “Non è stata facile la giornata di ieri – la testimonianza di Francesca Marsaglia – E’ stato un brutto colpo per tutti perchè siamo una grossa famiglia ma siamo riuscite a darle forza. E’ già passata tantissime volte attraverso queste cose, non c’è persona migliore di lei che possa guardare avanti”. Anche il presidente della Fondazione Cortina 2021, Alessandro Benetton, le fa il suo in bocca al lupo (“Che tornerai più forte di prima lo sanno tutti, che sarebbe stato il tuo Mondiale pure. Forza Sofi, gli azzurri e le azzurre gareggeranno anche per te”) e chissà che la Goggia non riesca a tornare in pista prima del previsto, magari in tempo per le finali di Coppa del Mondo a Lenzerheide di metà marzo. “Potrebbe giocarsi la carta del recupero lampo per vedere di disputare le finali a fine stagione, qualora fosse ancora in lizza per la Coppa del Mondo – apre Andrea Panzeri, presidente della Commissione Medica Fisi – Ce la metterà tutta, avrà uno staff che la segue, dopodichè la biologia e il suo corpo dovranno reagire e fare il loro”.
(ITALPRESS).

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