Giustizia Tributaria, Cuva “Riforma storica con criticità da superare”

PALERMO (ITALPRESS) – “Finalmente in questa inaugurazione dell’Anno giudiziario possiamo parlare non di una riforma della giustizia tributaria auspicata ma di una riforma che si è realizzata con la Legge 130 del 2022. Come Uncat, sin dai primi commenti, abbiamo osservato che nel suo disegno generale la riforma in questione costituisce un passaggio di rilevanza storica sia perchè interviene in modo strutturale sulla composizione degli organi giudicanti regolata da un impianto normativo risalente al 1992, sia perchè utilizza una opportunità che abbiamo sempre definita unica ed irripetibile, che è quella fornita dalla Ue e cioè dal Recovery fund, nell’attuazione del PNRR”. E’ quanto ha sottolineato il professore Angelo Cuva, docente di Diritto Tributario all’Università di Palermo, vice presidente Uncat e presidente della Camera Avvocati Tributaristi di Palermo, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario tributario nel capoluogo siciliano.
“Chiaramente – ha aggiunto -, dobbiamo essere realistici, ogni riforma di sistema, di tale portata, non può essere immune da imperfezioni e criticità che però, nel nostro caso, non impediscono di affermare che è stato centrato l’obiettivo più importante e direi caratterizzante in termini identitari e di visione della riforma e, cioè, quello relativo al mantenimento e rafforzamento di una giurisdizione speciale in materia tributaria, costituita da Giudici professionali ed a tempo pieno, non part-time, assunti mediante concorso con esami sulle materie attinenti le funzioni giurisdizionali esercitate. E non vi è dubbio che la legge – accanto ad altre rilevanti innovazioni tra le quali va ricordata l’introduzione del giudice monocratico – consente di realizzare questo obiettivo prioritario che la allinea alle altre giurisdizioni, seppur contenendo delle altre disposizioni (di cui alcune relative al rito) che evidenziano dei profili negativi, anche non secondari (tra questi, non possiamo non evidenziare il mantenimento della gestione organizzativa nel MEF che, invece, tutti i disegni di legge parlamentari intendevano assegnare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri o al Ministero della Giustizia e che, com’è noto è già stato oggetto di due ordinanze delle Corti di Giustizia tributaria di Venezia e Milano di rimessione alla Corte Costituzionale che evidenziano i profili di incompatibilità di tale assetto con i principi costituzionali)”.
“Il fattore tempo legato all’attuazione del PNNR ha giocato un ruolo determinante in senso positivo – ha evidenziato Cuva -, perchè ha generato una accelerazione senza la quale la riforma da tanti anni, e da più parti, invocata non avrebbe trovato realizzazione, ma ha anche ristretto il tempo del confronto parlamentare che avrebbe potuto eliminare molte delle criticità presenti, consentendo anche un intervento meno eterogeneo e più sistematico sul fronte del rito rispetto al quale si sono, invece, realizzati interventi limitati e non organici. E’ dunque auspicabile che nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale vengano previste delle misure volte a superare le citate criticità (sulle quali ci siamo positivamente confrontati con l’OCF) e, in particolare, dei correttivi al regime transitorio che incidendo sui criteri di reclutamento dei magistrati tributari facciano si che tale fase sia contenuta in tempi ridotti e ragionevoli per dare pienezza applicativa all’esigenza primaria di avere solo giudici che siano dedicati a tempo pieno all’amministrazione della giustizia tributaria. Spostandoci, poi, sul piano locale relativo alla gestione delle udienze nella giurisdizione di competenza di questa Corte di secondo grado vorremmo ricordare che nel periodo della pandemia (gennaio 2021) la Commissione Tributaria regionale della Sicilia, la Camera Tributaria di Palermo, l’Agenzia delle Entrate, gli Ordini professionali hanno sottoscritto il primo Protocollo a livello nazionale sulle udienze nel processo tributario nella fase emergenziale con il principale obiettivo di garantire il contraddittorio e l’oralità del processo. Il rapporto di collaborazione si è sviluppato successivamente grazie all’iniziativa del Presidente Novara che ha promosso degli incontri fra i vari attori del giudizio tributario. Riteniamo in tale direzione che possa essere utile potenziare tale proficuo confronto in questo periodo di attuazione della riforma anche per affrontare alcune problematiche concrete che incidono sullo svolgimento dell’attività delle parti processuali, stipulando un nuovo protocollo che tenga conto del nuovo assetto della giustizia tributaria. Una delle criticità da affrontare in questo ambito, ad esempio, evidenziata da molti professionisti, è certamente quella della gestione delle udienze e delle aule in cui si svolgono, in particolare quelle di attesa, che risultano spesso inadeguate anche per la mancanza di impianti idonei a garantire una decorosa presenza dei difensori. In tale direzione confermiamo la disponibilità degli ordini e delle associazioni professionali a prestare la massima collaborazione per la risoluzione di questa problematiche logistiche”, ha concluso Cuva.
foto Angelo Cuva
(ITALPRESS).

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