Fipsas chiede ordinanza regionale pesca fuori Comune in zona arancione

ROMA (ITALPRESS) – Con una nota comune inviata separatamente, la Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, e la Fiops, Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva, “in considerazione del fatto che per il mese di aprile sembra che la categorizzazione delle regioni rimanga solo di colore arancione o rosso”, chiedono l’emanazione di un’ordinanza regionale che consenta l’esercizio della pesca sportiva fuori dal comune di residenza in zona arancione, come fatto dalle regioni Toscana e Umbria che lo consentono a livello provinciale o dalla regione Liguria che lo consente a livello regionale. “La situazione pandemica sta mettendo a dura prova da più di un anno oltre al sistema sanitario anche i vari livelli istituzionali ed i cittadini – si legge nella lettera firmata dal presidente federale Ugo Matteoli e indirizzata agli assessori regionali alla pesca – Siamo consapevoli degli sforzi effettuati e di quelli in corso per cercare di coniugare le necessità di contenimento della diffusione del virus e le esigenze sociali, civili ed economiche del paese in tutte le sue varie articolazioni. Operazione che ha richiesto scelte anche molto drastiche in termini di limitazione delle libertà personali. L’esercizio dell’attività sportiva è stato in questi lunghi mesi considerato (e lo è tuttora) come attività essenziale per preservare le capacità psicofisiche delle persone, già fortemente provate dalla situazione emergenziale. Tra le attività sportive consentite vi è anche l’esercizio della pesca sportiva che in base a una Faq del governo di maggio 2020 è stata definita attività sportiva a tutti gli effetti, al pari del ciclismo, del runnig, del tennis, del golf, etc. L’esercizio di tale attività, classificata dal Coni tra quelle a rischio trasmissione zero, per il naturale distanziamento sociale a cui è soggetta, è praticata nella sua regione da numerose persone. Dalla lettura in combinato disposto dei vari DPCM e decreti emanati a livello nazionale, della Faq n. 32 sul sito del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio e delle ordinanze sulla mobilità del Ministero dell’Interno si deduce che l’esercizio della pesca sportiva è consentito (salvo ordinanze regionali o comunali più restrittive) dalle 5 alle 22 con le seguenti modalità: 1) In zona rossa nel comune di residenza con autocertificazione; 2) In zona bianca e gialla a livello regionale senza autocertificazione; 3) Per quanto riguarda la zona arancione, invece, è del tutto chiaro che la pesca sportiva possa essere esercitata nel comune di residenza senza autocertificazione ma non sono altrettanto chiari i limiti del suo esercizio fuori dal comune di residenza con autocertificazione qualora essa non sia esercitabile nel comune di residenza. I DPCM vietano in zona arancione gli spostamenti fuori dal comune di residenza tranne che per cause di lavoro, salute, stato di necessità o per usufruire di servizi o attività non presenti o non esercitabili nel comune di residenza. Questo vale per l’esercizio di qualsiasi tipo di attività sportiva, e quindi anche per la pesca sportiva. Per risolvere questa incertezza relativa alla possibilità di esercizio della pesca sportiva in zona arancione alcune regioni hanno inserito specifiche indicazioni nelle proprie ordinanze: – a regione Toscana nell’ordinanza n. 117/2020 consente in zona arancione l’esercizio della pesca sportiva a livello provinciale; – La regione Liguria nell’ordinanza n. 9/2021 consente in zona arancione e arancione rafforzata la possibilità di mobilità a livello regionale per l’esercizio della pesca sportiva; – La regione Umbria nell’ordinanza n. 26/2021 consente la possibilità di esercizio della pesca sportiva a livello provinciale; In considerazione del fatto che il governo ha preannunciato che nel mese di aprile non sarà possibile per le regioni tornare zone gialle – indipendentemente dai parametri -, si pone la necessità che anche nella sua regione venga valutata l’emanazione di un’ordinanza simile a quelle sopra citate che consenta ai pescatori sportivi eventualmente fermati per un controllo dalle forze dell’ordine di non essere soggetti a valutazioni discrezionali in merito alla possibilità di esercizio dell’attività di pesca sportiva in zona arancione al di fuori del comune di residenza. Abbiamo ricevuto numerose richieste in tal senso da migliaia di pescatori anche della sua regione. Rimaniamo a sua disposizione per un auspicabile incontro a distanza e per fornire tutti gli approfondimenti emersi dalle nostre valutazioni tecnico normative”.
(ITALPRESS).

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