FIGC-MIUR PER PROGETTI SCUOLA E “VALORI IN RETE”

Figc e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, insieme per lo sviluppo di una progettualità dedicata alle scuole del territorio. Una collaborazione che, anche per il 2019-2020, ha dato seguito al macro progetto didattico-sportivo “Valori in rete”. Una proposta formativa presentata a Coverciano, attuata con il Settore Giovanile e Scolastico della Figc e che si articolerà in 7 progetti rivolti a tutte le scuole. “È una giornata speciale che abbiamo inseguito per diverso tempo, dedicando grande attenzione alla ricerca e alla valorizzazione della formazione e all’interscambiabilità dei mondi scuola, sport, vita sociale e politica – ha spiegato il presidente della Figc, Gabriele Gravina -. Il calcio stava vivendo gli stessi malesseri della vita economica del Paese, perdendo quelle connotazioni costitutive e fondanti del gioco e della festa. Urgeva riavvicinare i mondi e i ragazzi: il disagio giovanile è infatti dovuto alla crisi dei valori, ma anche all’esempio degli adulti”. “Essere qui – ha detto il ct azzurro Roberto Mancini – è un piacere. Ai ragazzi dico che oggi sono il ct, ho allenato grandi club, ma mi manca avere la vostra età. Mi mancano la scuola e le partite con gli amici, con la squadra della scuola. Insieme alla famiglia sono state le componenti per crescere bene. Non escludete nessuno, aiutate chi è in difficoltà e divertitevi”. “Ho la fortuna di essere qui, a Coverciano – ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti durante l’evento, organizzato in occasione della giornata mondiale della disabilità – per celebrare l’ottima relazione che intercorre tra istruzione, ricerca e calcio e che fa parte della spina dorsale della società. Il calcio e la scuola possono essere fattori di una società responsabile e del benessere. La nostra aspirazione è che le scuole diventino laboratori dove si faccia sport a ogni livello. Polisportive e palestre non possono essere l’unico modo, la scuola deve essere il luogo per dare a tutti accesso allo sport. Potremmo avere grandi atleti che non diventeranno tali perché non hanno la chance di scoprire il proprio talento. È sbagliato dal punto di vista morale e inefficiente da quello economico”.
(ITALPRESS).

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