ROMA (ITALPRESS) – C’è un filo sottile che lega la gestione di un patrimonio museale all’organizzazione di un grande evento sportivo. Lo riconosce subito Evelina Christillin, 70 anni il prossimo 27 novembre: lo ha seguito quando Torino si preparava ad accendere la fiamma olimpica del 2006, prima da presidente esecutivo del comitato promotore e poi da vicepresidente del comitato organizzatore dei Giochi invernali italiani. E continua a seguirlo oggi, da presidente della Fondazione Museo Egizio di Torino. “La prima cosa in comune tra le due cose è il saper lavorare in squadra e trasmettere a tutti il senso di far parte di un progetto importante, che ha bisogno di ciascuno”, racconta Christillin in un’intervista all’agenzia Italpress. Alle porte di Milano-Cortina, la legacy di Torino 2006 resta sotto gli occhi di tutti. “L’assegnazione è stato il momento più emozionante della mia vita. L’eredità cittadina è formidabile e se ne vedono gli esiti tutt’oggi. Si pensi all’Inalpi Arena con le Atp Finals e i concerti – ricorda -. Per la montagna no, a parte gli eventi legati allo sci. I trampolini per il salto e la pista da bob sono rimasti lì, inutilizzati e costosi. Cortina avrebbe dovuto tener conto del nostro esempio negativo di Cesana: a mio avviso si sarebbe potuto puntare su Innsbruck o St. Moritz. Auguro comunque il meglio all’Italia in vista delle prossime Olimpiadi”.
La carriera di Christillin è iniziata nell’ufficio stampa Fiat. Poi all’alba dei 30 anni la diagnosi della leucemia: “Quei due anni passati in una stanza d’ospedale mi hanno dato la carica per l’eternità”. L’avvocato Gianni Agnelli è stato “un amico, un padre putativo”. Da lui un insegnamento su tutti: “L’autoironia. È una dote straordinaria, la pratico da mattina a sera”. Una qualità utile per affrontare i momenti difficili. Uno su tutti: “La notte della Superlega a Montreux è stato il momento peggiore. Fu terrificante, arrivavano telefonate da Macron e Boris Johnson – racconta –. Avevo il cuore diviso a metà, perché la Juventus è parte della mia vita da quando sono piccola. Ma la mia posizione poteva essere solo una: rimanere fedele alla Uefa. Tenni la schiena dritta. Al termine di quei tre giorni guidai verso il cimitero di Issime, dove sono sepolti i miei genitori, per fare una ‘chiacchierata’ con loro. In quel momento avevo bisogno di mamma e papà”. Prima donna europea ad essere eletta nel Consiglio Fifa, Christillin non si è ricandidata per un terzo mandato.
“Mi ritengo soddisfatta del cammino fatto. Tutto ha un inizio o una fine. Ed è molto meglio – dice – essere rimpianti che sopportati. Il calcio è un capitolo chiuso con tutta la riconoscenza e la gratitudine che posso avere per chi ha avuto fiducia in me”. Del calcio resta tifosa e osservatrice. All’orizzonte c’è Euro2032 in Italia e in Turchia: “Gli stadi turchi sono straordinari, mentre i nostrià Nel 2016 a Roma accompagnai Ceferin dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Gli disse: ‘Investite sugli impianti’. Sono passati nove anni e il tempo stringe”.
– foto IPA Agency –
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