SEI PAREGGI: JUVE, NAPOLI, ATALANTA E EMPOLI VINCONO

Sei pareggi spesso ricchi di emozioni e di gol, miracoli in extremis, invocazioni della giustizia divina, acrobazie: ma la sostanza e’ che la Juve sta facendo un campionato a se’ e il Napoli l’ha seguita. I rigurgiti di Juve-Inter hanno lasciato il segno perche’ la squadra di Allegri ha battuto tutte le cosiddette “sfidanti” per lo scudetto che hanno scoperto le loro debolezze. A ogni ostacolo che i bianconeri superano, i contendenti si allontanano sempre piu’. Resta solo il Napoli, staccato dalla Juve di otto punti, a essere considerato a una distanza accettabile per un eventuale aggancio. Ora la “querelle” riguarda il gioco della capolista che non e’ brillante, Ronaldo che non ha segnato ne’ ha fatto mirabilie ed e’ tornato dietro Piatek, fra i cannonieri. Ma son tutte chiacchiere da bar perche’ di fatto non e’ cambiato nulla. In questo contesto, il portoghese piu’ esaltato e’ stato Cancelo, un terzino che sta dando una spinta considerevole alla capolista. La Juve ha il miglior attacco (32 gol segnati, come il Napoli) e la miglior difesa (8 gol subiti): cifre di valore europeo, se non mondiale.

E l’Inter? I nerazzurri si son sentiti confortati dal buon primo tempo, han colpito un palo (Gagliardini), ma non hanno segnato e poi, per la solita amnesia difensiva, hanno ceduto alla giocata decisiva di Cancelo e Mandzukic. Buona notte al secchio. Nessuno si deve arrendere allo strapotere juventino, ma e’ difficile sperare ancora in qualcosa, se la Juve vince sempre e gli altri a tratti. Allegri alla vigilia aveva detto che sarebbe stato piu’ importante la trasferta sul campo dello Young Boys. Una mossa psicologica delle sue: la Juve sara’ prima anche in Champions? L’Inter cerchera’ di dimenticare contro il PSV. Ma c’e’ gia’ chi si chiede a cosa e’ servito comprare Nainggolan e se la filosofia di Spalletti e’ redditizia, perche’ l’Inter ha fatto un punto in due partite e ora e’ a sei lunghezze dal Napoli e ha il Milan alle costole, a tre passi. Il Napoli ha risposto a tono alla Juve, rifilando quattro gol al Frosinone.

La doppietta di Milik ha confermato l’attitudine al gol del polacco, diventato protagonista; ma sempre otto sono rimasti i punti di vantaggio della capolista e la Juve, che non perde (quasi) mai dovrebbe essere sconfitta tre volte, per lasciare strada libera alla squadra di Ancelotti che non si arrendera’ facilmente, e intanto cerchera’ di superare il turno di Champions a Liverpool, vincitore per 4-0 in campionato. La Lazio ha pareggiato per la quarta volta consecutiva. Quella contro la Samp e’ stata una partita che ha messo in evidenza i suoi lati deboli in difesa. Si, i doriani hanno fatto il miracolo con Saponara nel lungo recupero e Giampaolo ha parlato di “giustizia divina”. La squadra di Simone Inzaghi sta rapidamente perdendo quota, anche se Immobile e’ gia’ fra i cannonieri al top. Non sta meglio nella capitale la rimaneggiata Roma. Pallotta dall’America ha scagliato fulmini e saette poco promettenti per Di Francesco.

Farsi rimontare dal Cagliari (da 2-0 a 2-2) rimasto in nove (!) non e’ stato in massimo. Avere meno della meta’ dei punti della Juve, esser lontana dalla zona Champions e dalla Lazio, non e’ il massimo della felicita’ per la Roma e soprattutto per l’ambiente giallorosso. I sardi stanno dimostrando di potersi salvare con una certa sicurezza. Anche senza Barella. Zapata, un ex, con una tripletta ha inflitto all’Udinese la prima sconfitta della gestione Nicola. L’Atalanta si e’ rimessa in corsa, mentre i friulani sono ripiombati in una situazione difficile. Il risveglio di Zapata (quattro gol in due partite) e’ stato significativo. Milan e Torino hanno giocato sotto il segno di Radice che era stato milanista e granata. Gigi era scomparso nei giorni scorsi. Si trattava di un tipo abbastanza burbero, ma bravo al punto da portare il Torino alla conquista di uno scudetto. Era l’amico-nemico di Trapattoni e uno degli allievi del “Paron”. Ha lasciato una traccia importante nel nostro calcio.

Le due squadre hanno fatto una buona partita, ma non hanno segnato. Un pareggio che ha lasciato il Milan sul quarto gradino, mentre il Toro ha rinviato i propositi di arrivare in Champions. Il ritorno di Higuain non ha aiutato la squadra di Gattuso. E’ stato molto movimentato l’ennesimo pareggio, il settimo, della Fiorentina sul campo del Sassuolo. La squadra di Pioli non vince piu’ e le speranze d’Europa si fanno piu’ lontane. Non attraversa un grande momento neppure quella di De Zerbi. Il Parma si e’ fermato anche davanti al Chievo (in dieci): un risultato inutile per entrambi. I progressi dei clivensi non hanno spostato molto la classifica che ha visto allontanarsi l’Empoli vittorioso sul Bologna. I toscani, con Iachini, hanno fatto ben dieci punti in quattro partite. I rossoblù non hanno giocato male, ma hanno commesso delle leggerezze in difesa (16 gol subiti in sette partite e solo quattro punti racimolati). Ci si chiede se Pippo Inzaghi e’ ancora saldo al timone.

Il Genoa (in dieci per oltre 80’) ha cambiato allenatore, non i risultati. Prandelli ha pareggiato in rimonta contro la Spal (due pali) e Piatek ha segnato il suo undicesimo gol, staccando Ronaldo. Non e’ cambiata neppure la posizione della squadra di Semplici. Insomma, con tanti pareggi, non e’ successo quasi niente. Per fortuna mo’ vene Natale…

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]