Dopo il no di Ranieri si riapre la caccia al nuovo ct azzurro

di Antonio Ricotta

PALERMO (ITALPRESS) – Come un gol incassato all’ultimo minuto di recupero che ti fa saltare un risultato ormai acquisito. Sembrava fatta e invece si riparte da zero. Claudio Ranieri, consapevole che la sua Roma non avrebbe ostacolato il tutto, aveva dato l’impressione di essere pronto ad accogliere con entusiasmo e orgoglio la proposta del presidente Gabriele Gravina. Il possibile sì del tecnico romano, per la Figc, rappresentava la chiusura di un cerchio disegnato dopo la decisione di mettere fine all’avventura di Luciano Spalletti.

Il numero 1 del calcio italiano si era mosso con rapidità e rispetto di tutte le parti coinvolte. Il primo passo era stata la chiamata a Dan Friedkin, il proprietario della Roma, per esporgli la sua idea di far ripartire gli azzurri puntando su “Sir Claudio”. Solo dopo aver ricevuto il benestare della proprietà del club giallorosso, Gravina ha contattato direttamente Ranieri, a quel punto descritto come ‘disponibile ed entusiasta’ per un’avventura che per l’ennesima volta in carriera l’avrebbe chiamato a inseguire un’impresa, oltre che a rimandare quel ritiro già un paio di volte annunciato, ma sempre rimandato per amore delle sue squadre del cuore (Cagliari e appunto Roma).

Gravina ha continuato a lavorare per affidargli subito la panchina della Nazionale e, come richiesto dallo stesso Ranieri, ha preparato un memorandum sul doppio ruolo che sarebbe toccato al tecnico romano, sottoponendolo a Dan Friedkin. Sulla compatibilità dei due incarichi non c’erano dubbi, sembrava tutto avviato verso l’annuncio ufficiale e, invece, come un gol incassato al 95° è arrivata la doccia gelata. “No grazie, non me la sento”, la comunicazione che il ‘ct designato’ avrebbe dato al presidente Gravina nella notte.

E adesso? Ora c’è da riaprire la caccia al successore di Luciano Spalletti. L’obiettivo numero 1, quello che praticamente tutta Italia avrebbe voluto alla guida degli azzurri, è sfumato quando sembrava già in pugno. Prima degli ultimi fatti, il nome più gettonato a parte quello di Ranieri, era quello di Stefano Pioli, intanto corteggiato e contattato da diverse società in cerca di un allenatore. Ci sarebbe già un accordo verbale per il suo ritorno alla Fiorentina, deve ancora liberarsi dall’Al-Nassr, ma adesso potrebbe tornare in pole per il ruolo da ct.

Sembra da escludere la pista di Mancini (si è pentito delle dimissioni dell’agosto del 2023, tornerebbe volentieri, ma non sembrano esserci le condizioni), restano i nomi di giovani allenatori (De Rossi, Cannavaro, Gattuso) che la maglia azzurra, oltre a portarla in cima al mondo nel 2006, l’hanno sempre indossata sentendo quel vero orgoglio e quella gioia che Luciano Spalletti avrebbe voluto trasmettere ai suoi ragazzi. Non ha ottenuto quel che sognava, magari uno di loro potrebbe riuscirci, così come forse potrebbe farlo un tecnico federale: uno nato in Federazione che l’aria di Coverciano ce l’ha dentro al cuore e ai polmoni (Bollini, Favo, Nunziata). C’è un nuovo condottiero da trovare, ma soprattutto c’è un Mondiale da andare a prendere. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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