Covid, stretta in Campania con il no a feste e brinsisi in piazza

PIAZZA PLEBISCITO CON L'ALBERO DI NATALE DESERTA DURANTE COPRIFUOCO ULTIMO DELL'ANNO CAPODANNO A NAPOLI ALBERO DI NATALE

NAPOLI (ITALPRESS) – Era annunciata ed è arrivata la stretta natalizia anti Covid da parte della Regione Campania. Il governatore Vincenzo De Luca ha firmato l’Ordinanza numero 27 che sarà pubblicata nelle prossime ore. Al suo interno disposizioni e raccomandazioni in materia di contrasto e prevenzione del contagio. A partire dal divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche (con esclusione dell’acqua) che sarà in vigore per bar ed esercizi di ristorazione di ogni tipo. Una misura che si attendeva per la vigilia di Natale ma che in realtà, si legge nel dispositivo, oltre al 24 dicembre sarà in vigore dalle 11 fino alle 5 di mattina anche il 23, il 25, il 31 e l’1 gennaio. Per tutto il periodo da prima di Natale e fino a dopo Capodanno (23 dicembre-1 gennaio) vige invece il divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e non (sempre a parte l’acqua), nelle aree pubbliche tra cui sono compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali. Per tutta la giornata sarà dunque consentito solo il consumo ai tavoli all’aperto e nel rispetto del stanziamento previsto. Il Presidente della Campania, ieri a Napoli a Palazzo Penne, aveva parlato anche del no alle feste in piazza per Capodanno. Le sue parole sono state confermate nell’ordinanza dove si legge, sempre in riferimento all’intero periodo 23-1, il divieto di svolgimento di eventi, feste o altre manifestazioni che possano generare fenomeni di assembramento o affollamento nei luoghi pubblici all’aperto. Confermato inoltre l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale (le mascherine) anche all’aperto, nei posti non isolati.
In coda all’Ordinanza ci sono due raccomandazioni per i Comuni: nella prima si chiede di adottare, laddove necessario, provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale ai sensi delle disposizioni vigenti. Nella seconda raccomandazione, rivolta non solo ai Comuni ma anche alle altre autorità competenti, la richiesta è quella di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto delle disposizioni vigenti, in particolare nelle zone della “movida”.
(ITALPRESS).

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