Corte dei Conti, in Calabria cattiva gestione aziende sanitarie

CATANZARO (ITALPRESS) – “Assistiamo ad un fenomeno sistematico di mala gestio che si verifica nelle Aziende sanitarie per i mancati, ritardati o doppi pagamenti. Fattispecie che provocano una lievitazione esponenziale del debito legata a interessi, spese e che sfocia spesso nella nomina di commissari ad acta. Collegato a questo è anche il fenomeno del ricorso sistematico alle anticipazioni di tesoreria per mancanza di liquidità, che si traducono nella sostanza in altri debiti e che producono spese per interessi e compensi. Il quadro è sconfortante e se non si pone fine a questo modus operandi nella gestione del debito difficilmente il disavanzo della sanità calabrese e potrà rientrare”. Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti, Maria Rachele Anita Aronica, a margine dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario tenutasi nella sede regionale di Catanzaro. “Siamo riusciti – ha proseguito – nel 2020 a depositare parecchi atti per circa 30 milioni di euro, solo per ciò che riguarda le citazioni, abbiamo fatto sequestri, atti di impugnazione, molte deleghe alla Guardia di Finanza per circa 100 milioni di euro. Anche in sezione, rispetto alle 60 sentenze depositate in materia di responsabilità, solo 8 sono state di rigetto. L’attività dunque è proseguita nonostante i limiti imposti dall’emergenza sanitaria”.
Lo stesso Procuratore, commentando le recenti disposizioni normative sulle responsabilità in materia d’appalto, ha evidenziato che “sia pure per un arco di tempo limitato e collegato all’emergenza covid, cioè fino al 31 luglio 2021, la responsabilità erariale per condotte attive è stata limitata solo al dolo, escludendo la colpa grave. Questo per rimediare alla cosiddetta “paura della firma”, anche se ci saranno, da riflesso, delle sacche di impunità. Più che limitare la responsabilità erariale, il legislatore dovrebbe intervenire con norme chiare. Anche il personale dovrebbe essere adeguato, le strutture della pubblica amministrazione devono essere dotate di personale sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo puntando sulla formazione”.
In tema di finanziamenti pubblici, Aronica ha aggiunto: “Siamo in presenza di enormi risorse che ci verranno affidate dall’Unione europea e per le quali l’unico limite posto è quello di spenderli bene. Auspico che gli amministratori, i dirigenti e i funzionari pubblici agiscano tempestivamente ed efficacemente, rispettando le regole a presidio dell’effettiva realizzazione dei risultati programmati. Spesso i finanziamenti vengono destinati a opere non realizzate o realizzate male, non solo dai privati ma anche da enti pubblici. Emblematico il caso della stazione radar della Protezione civile: lo strumento è costato oltre un milione di euro alla Regione Calabria, ma è ancora in Germania perchè non è stato trovato il posto in cui allocarlo. Un esempio di cattiva gestione dei fondi pubblici e per cui si è perso il finanziamento. Altre sentenze di condanna hanno riguardato il lungomare di Crotone e la strada Rosarno-Pizzo, per importi di circa un milione per entrambi”.
(ITALPRESS).

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