Corte dei Conti, In Calabria condanne per 16 milioni

Sono state 573 le sentenze pubblicate dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria e, con riferimento al contenzioso amministrativo-contabile, sono state emesse condanne per complessivi 16milioni 682mila euro circa. E’ il dato esposto dalla presidente dell’organo, Rita Loreto, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tenutasi a Catanzaro. Nel commentare gli interventi normativi e gli indirizzi giurisprudenziali di maggiore interesse, la presidente Loreto ha affermato che “le numerose novità introdotte dal codice di giustizia contabile hanno agevolato, rendendoli più efficaci e proficui, i rapporti tra l’attività di controllo e il giudizio di responsabilità. Le recenti pronunce della Corte costituzionale hanno contribuito, inoltre, a fare chiarezza su alcune delle questioni di maggior rilievo per la Corte dei conti, come l’utilizzazione indebita di finanziamenti pubblici, rimborsi spese ai gruppi consiliari, responsabilità erariale connessa allo svolgimento di incarichi non autorizzati”.

Nel 2019 si sono registrati 33 atti di citazione in materia di responsabilità con un importo totale, richiesto dalla Corte dei Conti, di 16,7 milioni. Le amministrazioni danneggiate riguardano, per la maggior parte, lo Stato, la Regione e gli enti locali. In materia di fondi pubblici, le citazioni depositate sono state 10, per un importo richiesto con gli atti di citazione pari a 2,3 milioni. Infine, il valore dei sequestri conservativi e delle azioni revocatorie ammonta a circa 20 milioni di euro. I dati sono contenuti nella relazione del Procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti, Giovanni Di Pietro, il quale nel suo intervento ha evidenziato che “la magistratura contabile opera in una realtà, quale è quella italiana e in modo ancora più specifico quella calabrese, contraddistinta dalla permanenza di rilevanti fattori di criticità che caratterizzano la situazione economica e che certamente influiscono su alcuni fenomeni che si riscontrano diffusamente in questa area del Paese. Il difficile contesto socio-economico e la diffusione di pratiche e condotte che non risultano conformi ai principi e alle norme contabili, finiscono per aggravare la situazione di crisi di questo territorio regionale”.
Una situazione che richiede, nell’interesse della comunità amministrata, un impegno totale per fornire le necessarie risposte in grado di soddisfare le attese della popolazione, ovvero di coloro che operano nel rispetto della legge e delle regole e che hanno l’aspettativa di non vedere frustrata la propria azione e la propria opera. La parte sana della società, se incoraggiata e tutelata, potrà intraprendere quelle auspicate iniziative, con il sostegno indispensabile di tutte le istituzioni, in grado di favorire la crescita dell’economia legale”. Di Pietro ha espresso l’auspicio di “rafforzare il coordinamento con le forze di polizia e con le altre magistrature, al fine di perseguire risultati e obiettivi che, unendo le rispettive forze, potranno essere sempre più ambiziosi”.
(ITALPRESS).

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