Coronavirus, Sassoli “Ue corre, sovranisti parlano a vanvera”

“Il summit europeo è stato importante perché ha segnato la fine della stagione del rigore e di quell’Europa che imponeva e non ascoltava”. Così, in un’intervista a La Repubblica, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che definisce “irresponsabili” i nazionalisti come Salvini e Meloni che “parlano a vanvera”, diffondendo propaganda antieuropea in un frangente nel quale “i cittadini necessitano di sincerità e risposte concrete”.

Ad esempio, spiega Sassoli, il nuovo Mes “non avrà nulla a che vedere con quello applicato alla Grecia, non imporrà austerità e sarà conveniente perché i governi vi potranno accedere, se lo vorranno, con un tasso dello 0,3% e con tempi di restituzione molto lunghi”.

Dal vertice di giovedì, aggiunge, “i Paesi più colpiti, fra i quali l’Italia, ne escono a testa alta perché in Europa tutti hanno riconosciuto la necessità di una risposta comune e rapida alla crisi. E in futuro per qualcuno sarà difficile sottrarsi a questa impostazione. Si è aperto il cantiere della Ricostruzione, ora è necessario lanciare un piano con risorse adeguate. Serve fare in fretta, ma bene. L’Unione ha deciso di correre. Ai primi di maggio si conoscerà la proposta della Commissione e c’è tutto il tempo per prendere decisioni di portata storica già nel mese di giugno”.

“Il Consiglio europeo ha deciso di usare strumenti comunitari per affrontare la crisi, in primis il bilancio pluriennale dell’Unione – spiega -. Su questo il Parlamento europeo ha l’ultima parola. I cittadini possono contare sui loro rappresentanti al tavolo della trattativa. Sarà bene, comunque, che i governi si concentrino anche sui loro progetti: si devono attrezzare per usare le risorse che arriveranno dall’Europa in tempi rapidi, alleggerendo le burocrazie pubbliche e private e allestendo piani nazionali. Non un euro deve andare perduto: dalla crisi dobbiamo uscirne più competitivi e con un nuovo modello di sviluppo a partire da Green deal e digitale”.

“Un anticipo dell’operatività del Recovery Fund è allo studio ma non dimentichiamo che per sanità ed economia sono già disponibili i 540 miliardi di Bei, ‘Sure’ e Mes – sottolinea -. Non siamo a mani nude. I soldi disponibili però vanno usati, come ha invitato a fare anche la Bce. Non dobbiamo illudere nessuno, servono trasparenza e sincerità”.

“In un momento nel quale i cittadini sono in difficoltà – aggiunge -, riempire il dibattito pubblico di elementi inutili è da irresponsabili. Trovo molto significativo che mentre in Italia si parlava in modo demagogico di Mes e troike che non ci sono più dal 2012, in Europa altri governi pensassero a strumenti a fondo perduto per aiutare anche il nostro Paese. È una grande lezione”.

“Pensavo – puntualizza – che essendo stato qualche anno a Bruxelles, Salvini avesse qualche cognizione sugli strumenti europei, ma sbagliavo. La verità è una sola: i nazionalisti vogliono distruggere l’Unione. Uno che dice che vuole stampare moneta non può essere preso sul serio. Il piano per la Ricostruzione conterrà meccanismi per far ripartire e trasformare le nostre economie grazie a sussidi e prestiti finanziati da bond emessi sul mercato. Se questo è incatenarsi all’Europa, è evidente che si parla a vanvera. E non è bello farlo in un momento nel quale la gente soffre e aspetta risposte dalla politica. Un vero patriottismo, diceva il generale De Gaulle, è quando l’amore per la tua gente viene per primo. Nazionalismo invece è quando l’odio per le altre nazioni viene per primo”.

“Il nuovo regolamento del Mes per la sanità è quasi pronto e sarà il primo strumento a disposizione dei governi già da maggio. Si tratta di una linea di credito con maturità molto lunghe e con un tasso dello 0,3%. Parliamo di un prestito conveniente per coprire le spese sanitarie, dirette e indirette, di tutti i paesi europei”, spiega Sassoli, che aggiunge: “La vecchia troika che operò sulla Grecia – composta da Fmi, Bce e Commissione – non esiste più dal 2012. Ma comunque, non ci saranno sorprese. Il board del Mes è formato dai ministri dell’Eurogruppo e le decisioni sulle nuove linee devono essere prese all’unanimità. Quando il nuovo regolamento sarà pubblico, tutto questo sarà chiaro”.
(ITALPRESS).

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