Coniuge a carico, calcolo detrazioni

Coniuge a carico, calcolo detrazioni e info su assegni familiari. Come funziona la detrazione dei familiari a carico. Quanto spetta e quali sono i requisiti per essere considerati “fiscalmente a carico”.

Il coniuge rientra, insieme ai figli, trai principali familiari per i quali è possibile ottenere sconti fiscali ai fini IRPEF. Quali sono i requisiti per essere considerati a carico? Moglie a carico, quanto in busta paga? Quanto spetta con la detrazione? Tanti sono i quesiti riguardanti l’argomento, in questo articolo cercheremo di chiarirvi un po’ le idee in modo da sapere con precisione quali sono i vostri diritti. Scopriamo dunque quando si parla di coniuge a carico e qual è l’importo della detrazione fiscale.

Coniuge a carico: come funziona

Anche se considerato uno dei familiari a carico principali, non sempre il coniuge è fiscalmente a carico del proprio (o della propria) partner. La legge infatti è impostata in modo tale da garantire le detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi, ai cittadini più bisognosi e dunque appartenenti alle categorie meno abbienti a livello economico.
Quando un coniuge è fiscalmente a carico?

In primis per poter risultare a carico un coniuge (marito/moglie) non deve risultare legalmente separato dal partner. Questo è il primo requisito per beneficiare della detrazione in sede della dichiarazione dei redditi.

Coniuge a carico in busta paga: requisiti per ottenere la detrazione

Così come accadeva per i familiari a carico durante lo scorso anno, anche per i coniugi a carico 2017 è necessario avere dei requisiti, in primis di natura economica.

Coniuge a carico requisiti 2017

Per essere considerati fiscalmente a carico, il reddito complessivo del coniuge non può superare la soglia massima stabilita per legge, ovvero i 2.840,51 euro. La cifra è da considerare a livello complessivo, 2.840,51 euro lordi.
Per stabilire se un familiare risulti fiscalmente a carico, nel reddito complessivo devono essere inseriti anche gli importi relativi a:

  • Reddito correlato alla cedolare secca sulle locazioni.
  • Eventuali retribuzioni versate da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze consolari o diplomatiche, e gli Enti coordinati dalla Santa Sede.
  • Redditi percepiti da lavoro dipendente all’estero.
  • Reddito d’impresa o proveniente da lavoro autonomo , con imposte sostitutive legate a regimi per le nuove attività produttive, per l’imprenditoria giovanile o per lavoratori in mobilità.

In presenza di questi requisiti è possibile considerare un coniuge (o un familiare) fiscalmente a carico.

Detrazione coniuge a carico: quanto spetta

L’importo della detrazione per il coniuge a carico aumenta (o diminuisce) in base al reddito del contribuente. Ad indicare gli importi da utilizzare per procedere con il calcolo delle detrazioni coniuge a carico, è l’articolo 12 del TIUR, nel dettaglio sono previsti:

  • 800 euro, se il reddito è inferiore a 15.000 euro .
  • 690 euro, quando il reddito è inferiore a 40.000 euro ma maggiore di 15.000
  • 690 se l’importo del reddito è superiore a 40.000 euro ma inferiore a 80.000.

Coniuge a carico: calcolo detrazioni

Il calcolo per stabilire l’importo esatto della detrazione non è complicato, ma cambia in base alla categoria d’appartenenza del reddito complessivo. Per rendere il calcolo più comprensibile per tutti abbiamo pensato di sintetizzare il tutto in una tabella, basterà consultarla per comprendere quanto vi spetta con le detrazioni coniuge a carico.

coniuge a carico tabella detrazioni

Coniuge a carico assegni familiari

Apriamo ora una piccola parentesi sugli assegni familiari poiché strettamente correlati anche al coniuge a carico.

Gli assegni familiari rappresentano un aiuto economico destinato ad alcune specifiche categorie di lavoratori, ovvero:

  • Coltivatori diretti.
  • Coloni e mezzadri;
  • Artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri in pensione (ovvero titolari di pensioni che risultano a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi).

Coloro che rientrano in queste categorie, hanno diritto sia per i figli che per il coniuge a carico agli assegni familiari. Per maggior informazioni, detrazioni figli a carico. Così come la moglie, anche i figli maggiorenni possono essere considerati fiscalmente a carico.

Coniuge a carico: quando è possibile richiedere gli assegni familiari 

Nel dettaglio scopriamo quali sono i familiari che hanno diritto agli assegni familiari 2017.

  • Coniuge, solo se il soggetto richiedente è pensionato (pensioni dei lavoratori autonomi a carico delle gestioni speciali), anche se marito e moglie sono separati, basta che il partner risulti a carico;
  • figli, anche adottivi o in fase di affidamento pre-adottivo, (equiparati) conviventi o non conviventi;
  • fratelli, sorelle ed equiparati (minorenni, studenti o apprendisti fino a 21 anni, universitari fino a 26 anni e inabili al lavoro di tutte le età);
  • i parenti detti ascendenti, come nonni o genitori, o considerati tali, (in questo caso gli assegni spettano solo se il richiedente lavora come piccolo coltivatore diretto).
  • per i cittadini stranieri: familiari residenti in Paesi per i quali è prevista una convenzione internazionale del settore famiglia.