Come creare una postazione di lavoro ergonomica

Come creare una postazione di lavoro ergonomica

Poter sedere davanti a un PC in maniera comoda durante il lavoro e non solo è molto importante per la nostra salute. Con la rapida diffusione dello Smart Working che si è riscontrata da alcuni anni a questa parte, questa esigenza è divenuta ancor più pressante, allargandosi anche alle nostre mura domestiche. Sono sempre di più infatti le persone che, per una motivazione o l’altra, lavorano direttamente da casa. Per questo motivo, si è diffusa parallelamente la necessità di mettere in piedi ambienti operativi confortevoli anche all’interno delle nostre abitazioni. Nei prossimi paragrafi vedremo allora alcuni accorgimenti pratici su come creare una postazione di lavoro ergonomica.

Regola numero uno: pensare alla salute della schiena

È impensabile lavorare ore e ore seduti a una scrivania senza avere a propria disposizione una postazione di lavoro ergonomica. A farne le spese è prima di ogni altra cosa la salute della nostra schiena. Lavorare in una posizione scomoda e scorretta comporta un enorme fastidio alla cervicale e alla schiena nella sua interezza che finiscono per ritrovarsi puntualmente doloranti. Le conseguenze che possono derivare da una postura errata si prolungano poi nel tempo, andando a impattare negativamente sul nostro organismo.

Consigli per creare una postazione di lavoro ergonomica

Ecco allora alcuni semplici accorgimenti che aiutano a creare una postazione di lavoro ergonomica.

Attenzione alla seduta

È innanzitutto essenziale evitare tavolini bassi, divani o sedie inadatte al lavoro al PC. Ciò che serve è una scrivania, possibilmente pensate per l’ufficio. L’ideale è fare anche un piccolo investimento, acquistando una sedia ergonomica. In genere, una buona sedia ergonomica da ufficio deve essere facilmente regolabile e dotata di braccioli anch’essi regolabili per consentire alle braccia di appoggiarsi comodamente e alle spalle di rilassarsi.

Spazio a sufficienza per muovere le gambe

Altro dettaglio da curare riguarda le gambe. Sotto il piano di lavoro deve esserci spazio a sufficienza per muoverle e per poterle allungare con una certa frequenza, in modo tale da non farle intorpidire.

A prescindere da questo, è comunque opportuno alzarsi dalla postazione ogni trenta minuti circa, facendo un giro per la stanza e distendendo la muscolatura della schiena. Una piccola attenzione che aiuta a fare la differenza.

Posizionamento dello schermo

Ovviamente, la distanza dello schermo dagli occhi dipende dalle dimensioni del monitor. Quando si lavora con un computer laptop la distanza giusta dello schermo è tale che, allungando il braccio non risulta possibile toccare lo schermo per qualche centimetro.

Se si utilizza uno schermo regolabile in altezza, è importante non alzarlo troppo così da non sollecitare eccessivamente l’area cervicale.

L’importanza delle pause

Nonostante gli accorgimenti che si possono prendere per creare una postazione di lavoro ergonomica, è sempre essenziale fare delle pause mentre si lavora. Nel momento dedicato al relax è preferibile evitare di guardare lo smartphone, così da poter rilassare mente e vista.

Diversi studi hanno inoltre evidenziato come prendere della pause durante il lavoro:

  • favorisca la concentrazione;
  • aiuti a stimolare la creatività;
  • combatta la stanchezza;
  • aumenti l’efficienza.

Aggiungere un tocco green

Quando si lavora tra le mura domestiche o se si ha la possibilità di personalizzare il proprio ufficio, è bene sistemare delle piante nell’ambiente di lavoro. Come spiega la letteratura scientifica, la presenza di elementi naturali come le piante, difatti, oltre ad aiutare a purificare l’aria, migliora l’umore e contribuisce ad accrescere la produttività.
Quali piante scegliere? Ce ne sono molte adatte allo scopo. La dracaena e la monstera deliciosa, ad esempio, sono tra le più utili per purificare l’aria.

Per chi ha poco spazio a disposizione, invece, l’ideale è puntare su piante da scrivania, quindi optare per piante di piccole dimensioni. C’è solo l’imbarazzo della scelta.