BEL PERSONAGGIO L’AURELIO, CHE SCHERZO A SPALLETTI!

Quando facevo tivù in Rai, il sabato sera, mi avventuravo in siparietti godibili (almeno per me) con Aurelio Andreazzoli perchè mi riportava felicemente alla stagione dei Maghi anni Sessanta/Settanta, mai sostituiti se non da Mourinho che ai “pirlanti” parve una novità rivoluzionaria e invece aveva sicuramente studiato Herrera e Ferguson. Mi ricordava, Aurelio – un nome assegnato da Rodrigo Taddei a una finezza tecnica – le furbate di don Oronzo, le ciacole sagge del Paròn Rocco, l’eleganza dialettica del dottor Bernardini, un briciolo di cialtronaggine herreriana e, quando non ridacchiava, la semplicità vittoriosa del Trap. Gusti personali, naturalmente, presto condannati da chissà quanti miei seguaci telecartacei appena veniva sollevato dall’incarico. Perchè non solo non lo capivano ma non conoscevano – se non di nome – gli antenati che gli avevo assegnato. E se ne liberavano appena possibile. Senza ritegno. C’era in lui, come oggi, una naturale ironia che esprime soprattutto lontano da casa, quando si sente libero libero libero, più di quanto non gli consenta il 4-2-3-1 felicemente provato anche con Totti, forse il suo allievo più illustre.
Fuori, ha fatto danni alla Juve, al Cagliari, alla Salernitana, al Sassuolo…e ora al Napoli, dove ha sfacciatamente esibito la sua ridente insensibilità – o libertà – ai danni dell’uomo della sua vita, Luciano Spalletti, momentaneamente afflitto da squalifica. E son sicuro che gliel’avrebbe tirata, la botta, anche se l’avesse avuto nella panchina accanto. Il 9 luglio 2003 era stato scelto per un posto a Udine al seguito di Luciano mentre “studiavano” insieme a Coverciano. Il 21 giugno 2005 lo seguiva alla Roma, sempre come collaboratore tecnico. Fino al 2009, quando lascia il giallorosso seguendo Spalletti. Poi torna a Trigoria e se la fa con Montella, Luis Enrique e Zeman, ci prova da solo ma gliene frega così poco di giocare non per divertirsi ma solo per vincere che dopo aver dato una mano a Rudi Garcia, il 15 gennaio 2016 si ricongiunge al tecnico della sua vita sulla panca della Roma tornando nello staff della Magica. Sono sicuro che durante l’anno sabbatico procuratosi da Spalletti all’Inter si siano visti spesso e che l’Aurelio gliel’abbia raccomandato, il Napoli, al Luciano: “Vai, solo tu puoi portargli lo scudetto”. Rimorsi per la vittoria che ieri sera ha annichilito i maradoneti? No, vai tranquillo, Luciano, ce la farai. Bel personaggio, l’Aurelio.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]