Athletica Vaticana, risultati oltre le attese a San Marino

SAN MARINO (ITALPRESS) – Hanno dato il meglio di sé, ma il “gesto sportivo” più bello al San Marino Stadium è stata la consegna del testimone della staffetta firmato dal Papa – “un grande incoraggiamento per tutti” è stato detto nella cerimonia di apertura – e l’abbraccio di fraternità con le atlete e gli atleti dei Piccoli Stati d’Europa. Per ripartire insieme proprio dal “piccolo”. Ecco il vero medagliere di Athletica Vaticana ai Campionati di atletica leggera che, per la prima volta, ha visto la squadra in pista e in pedana, in una gara internazionale ufficiale.
Hanno partecipato ai Campionati oltre 170 atleti di San Marino, Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro. Idealmente presenti anche gli sportivi di Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina e Islanda che non sono riusciti a essere presenti per l’emergenza sanitaria.
Dal punto di vista tecnico, risultati ben oltre le aspettative per Athletica Vaticana. Ha iniziato Beatrice Bellapadrona (classe 1999, figlia di un dipendente delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo) ottenendo la quarta misura nel lancio del giavellotto e patendo forse l’emozione di essere la prima atleta vaticana a esordire ufficialmente in una manifestazione internazionale. Con 33.42 al primo lancio della serie, è rimasta tre metri sotto il suo freschissimo primato personale (36.45), nella gara vinta dalla lussemburghese Noemi Pleiming (51.27) davanti alla moldava Carolina Vasilachi e a Julia Roher, rappresentante del Liechtenstein.
Sui 400 metri Simone Adamoli – classe 2000, figlio di un dipendente del Governatorato – ha ottenuto il suo primato personale (48″48) realizzando il sesto tempo in una gara di buon livello, vinta dall’albanese Franko Burrai (46″90) davanti al monegasco Téo Andant e al macedone Jovan Stojoski.
Per Adamoli qualche piccolo rimpianto per non aver partecipato agli 800 metri: con il suo recentissimo primato personale (1’51″07) avrebbe potuto correre anche per la vittoria, ottenuta dal cipriota Stavros Spyrou con 1’50″99 davanti Musa Hajdari (1’51″47) per il Kosovo.
Primato personale anche per Emiliano Morbidelli (classe 1977, dipendente dell’ospedale Bambino Gesù, sede di Palidoro) sui 3000 metri (9’29″54) e ottavo tempo. A vincere il macedone Dario Ivanovski (8’09″87) davanti all’armeno Yervand Mkrtchyan e al moldavo Maxim Raileanu.
Infine nella staffetta (quattro frazioni di 100, 200, 300 e 400 metri) ottimo settimo tempo per la formazione vaticana (2’08″12) composta da Giuseppe Zapparata (classe 1983, vigilie del fuoco), Alessio Moscetti (classe 1992, gendarme, con un recente passato da 10″56 sui 100 e 21″65 sui 200), Paolo Piersanti (classe 1979, vigile del fuoco) con di nuovo in pista Simone Adamoli (a disposizione c’era anche il falegname Placido Fois, classe 1971). Nella staffetta primo posto per Cipro (1’54″18) con Moldova e Lussemburgo sul podio.
Ad Athletica Vaticana è mancato il contributo in pista di Sara Carnicelli (classe 1994), un infortunio al piede l’ha costretta a un intervento chirurgico, che sui 3000 metri (primato personale di 9’44″95) avrebbe potuto competere per il prima posto con la cipriota Meropi Panayiotou (prima in 9’45″25) e la lussemburghese Martine Mellina (seconda in 9’49″48).
A coordinare il settore tecnico Claudio Carmosino, che sta mettendo a disposizione dell’associazione vaticana la sua lunga esperienza sulle piste di atletica, con Michela Ciprietti, capitana del team (ha vinto anche la Mezza Maratona di Vienna) ma fermata da un infortunio, e monsignor Melchor Sanchez de Toca nella sua veste di sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.
“Abbiamo partecipato con il nostro stile semplice, in fraternità con tutti, nello stile della passione ‘amateur’ e di gratuità che ci indica il Papa, cercando di testimoniare la nostra fede e il nostro incoraggiamento a rilanciarci tutti insieme anche attraverso lo sport. Non siamo venuti a San Marino per correre ‘e basta’, ma per costruire ponti di amicizia, tra noi e con gli altri” confidano i componenti della delegazione biancogialla che hanno concluso, domenica mattina, la loro trasferta con la celebrazione della Messa nella cappella della Casa di spiritualità “San Giuseppe” dove avevano sistemato il loro sobrio “quartier generale”.
E proprio mentre, sabato pomeriggio, Athletica Vaticana stava consegnando il testimone del Papa ai rappresentanti dei Piccoli Stati europei – il gesto lo ha simbolicamente compiuto Beatrice Bellapadrona che, sabato 29 maggio, lo aveva ricevuto dalle mani di Francesco – L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, è uscito con due pagine speciali dedicate allo sport “secondo Papa Francesco”.
Rilanciando la “Lettera aperta a un atleta olimpico” scritta dal Papa in vista di Giochi di Tokyo e pubblicata da La Gazzetta dello Sport, accanto alle testimonianze di Valentina Vezzali (come Sottosegretario di Stato con delega allo sport lunedì scorso ha incontrato il Cardinale Gianfranco Ravasi e Athletica Vaticana), Jury Chechi e don Bonifacio Sarte Lopez, parroco-portiere nel suo oratorio. Oltre alle notizie sui Campionati di atletica ai San Marino Stadium.
(ITALPRESS).

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