Athletica Vaticana ai Giochi dei Piccoli Stati di San Marino

SAN MARINO (ITALPRESS) – Il testimone per la staffetta che Papa Francesco ha autografato sabato scorso sarà simbolicamente consegnato da Athletica Vaticana durante la breve e semplice cerimonia di apertura dei Campionati di atletica dei Piccoli Stati d’Europa, al San Marino Stadium. E proprio come in una staffetta il testimone dalle mani del Papa passa, attraverso la “sua” squadra, nelle mani delle atlete e degli atleti di 15 Paesi. E, forse, la scelta del testimone della staffetta come “simbolo” dell’associazione vaticana al San Marino Stadium può esprimere ancor meglio di tante parole il servizio che sta cercando di vivere per essere davvero “fratelli tutti” anche nello sport. Sul testimone, accanto alla firma di Francesco, c’è la scritta in latino “Simul Currebant” che è il motto di Athletica Vaticana: il riferimento è al passo del Vangelo Giovanni (capitolo 20, versetto 4): Pietro e Giovanni “correvano insieme” la mattina della Risurrezione. Sono 4 le gare che vedono protagonisti gli atleti vaticani: Beatrice Bellapadrona, figlia di un dipendente delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, che scenderà in pedana nel lancio del giavellotto; Simone Adamoli, figlio di un dipendente del Governatorato, che (in seconda corsia) se la vedrà con alcuni atleti molto forti come Teo Andant (Monaco), Jovan Stojoski (Macedonia), Franko Burraj (Albania), Christos Ashiotis (Cipro), Philippe Hilger (Lussemburgo) e Ivan Galusco (Moldova); sui 3000 metri Emiliano Morbidelli, dipendente dell’ospedale Bambino Gesù a Palidoro; quindi in pista 4 atleti per la staffetta in una prova particolare (detta “staffetta svedese”): il primo frazionista corre 100 metri, il secondo 200 metri, il terzo 300 metri, il quarto 400 metri.
Ad accompagnarli monsignor Melchor Sanchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura e, come tecnici, Michela Ciprietti (dipendente della Farmacia Vaticana) e Claudio Carmosino. Alle gare partecipano circa 170 atleti di 16 Paesi. Ci sono atleti, oltre che di San Marino, di Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro. Per l’emergenza sanitaria non sono riusciti a essere presenti Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina e Islanda. La pandemia ha reso difficile l’organizzazione dei Campionati che San Marino ha fortemente e simbolicamente voluto, dopo il rinvio di un anno fa (erano infatti in calendario a giugno 2020). E’ significativo che Athletica Vaticana partecipi alla prima manifestazione internazionale partendo proprio dal “piccolo”, insieme a popoli che – non solo sportivamente – non hanno la grande ribalta, per testimoniare concretamente, insieme, la “cultura della fraternità” e costruire ponti di amicizia e di dialogo con tutti.
Ecco le parole del Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, in proposito: “Athletica Vaticana scende in pista tra i “piccoli” Stati d’Europa in una dimensione – quella della “piccolezza” – che ha, adesso più mai un grande significato. Anche se non mancano oggi tensioni tra alcuni “piccoli” Stati, lo sport può essere, come sempre fin dalla sua nascita come esperienza umana, luogo di incontro e di conoscenza reciproca che fa cadere pregiudizi e ostilità e, attraverso il dialogo tra culture e religioni diverse, crea amicizia tra uomini e popoli fino a correre insieme – simul currere – verso la mèta comune che è la pace”. Inoltre a San Marino Athletica Vaticana partecipa con uno stile particolare, in linea con le indicazioni del Santo Padre: per il fatto che non è ancora completata l’affiliazione alle Federazioni internazionali di atletica, se dovesse salire su uno dei tre gradini del podio l’atleta “vaticano” lascerà il posto a quello che arriverà dopo di lui. Un piccolo segno che anche nello sport si possono fare scelte per passare dall’ “io” al “noi” che dovrebbero valere in ogni contesto sociale.
(ITALPRESS).

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